Esposizione punto 804 CU importo ritenuta mancato preavviso corrisposto a eredi
Risposta della Dott.ssa Ylenia Daniele
Risposta della Dott.ssa Liliana Palmieri
QuesitiUna sig.ra ecuadoriana qui iscritta nel 2021 e divenuta italiana proprio a ridosso dell'immigrazione risulta in anagrafe con lo stato civile non aggiornato. Nella scheda pervenuta da un Comune in ANPR risultava coniugata ma da informazioni assunte risulterebbe vedova dal 2020, l'anno precedente all'iscrizione presso il nostro Comune.
Per poter aggiornare il dato ho richiesto alla stessa un certificato di morte del marito. La sig.ra mi presenta però un certificato in lingua spagnola e dice di non disporre di nessun altro documento. Ovviamente con un traduttore si riesce a comprendere che “fecha de fallecimiento” è la data di decesso ma si chiede se sia possibile accettare tale certificato.
La risposta è categoricamente negativa; si può conoscere la lingua in cui è redatto il certificato che viene esibito, ma questo non è sufficiente per superare i principi posti dal nostro ordinamento in materia di atti formati all’estero e da esibire in Italia.
In linea generale si richiama il disposto di cui all’art. 33 d.P.R. n. 445/2000, norma che prevede due distinte formalità per gli atti formati all’estero e da esibire in Italia:
Sono fatte salve le esenzioni dall'obbligo della legalizzazione e della traduzione stabilite da leggi o da accordi internazionali, come chiarito dal comma 5 della norma citata.
Nell’ordinamento di stato civile esistono norme perfettamente equivalenti a quelle appena indicate; si tratta dell’art. 21 comma 3 e dell’art. 22 d.P.R. n. 396/2000, che prevedono la formalità della legalizzazione e della traduzione, salva la vigenza di convenzioni internazionali che, disponendo diversamente, dispensino da tali oneri.
In materia anagrafica, oltre a quanto stabilito dall’art. 33 d.P.R. n. 445/2000 che ha valenza di carattere generale, occorre fare riferimento anche al principio espresso dall’art. 14 del d.P.R. n. 223/1989, norma che, pur usando una formulazione poco moderna, ribadisce un concetto fondamentale relativo ai dati oggetto di registrazione anagrafica, ossia la necessità di esibizione di atti autentici ai fini della registrazione degli status personali, atti che devono essere appunto in regole con le norme sulla traduzione e sulla legalizzazione.
In conclusione, questa persona per essere registrata in anagrafe come vedova, dovrà esibire un certificato di morte in regola con le norme sulla traduzione e la legalizzazione. Dato che l’Ecuador ha aderito alla convenzione dell’Aja, il certificato deve essere apostillato e non legalizzato; la traduzione può essere eseguita anche in Italia presso la cancelleria del Tribunale.
30 Giugno 2023 Liliana Palmieri
Per i clienti Halley: ricorrente QD n. 2814, sintomo n. 2845
Risposta della Dott.ssa Ylenia Daniele
Risposta della Dott.ssa Liliana Palmieri
Risposta della Dott.ssa Liliana Palmieri
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