Istituto della mobilità alla luce del d.l. 61/2023

Sulla base della formulazione letterale della norma non sembra sia possibile includere le procedure di mobilità nell’ipotesi di sospensione dei termini. Tuttavia, la ratio normativa potrebbe essere interpretata nel senso di non precludere chances occupazionali e/o migliorative al personale interessato, per cui secondo questo orientamento anche la mobilità potrebbe rientrare nella sospensione dei termini. Chi scrive ritiene che la mobilità tra enti non rientri nelle misure di tutela, in quanto se, da un lato, la norma intende assicurare opportunità occupazionali al personale in questione, dall'altro lato, la mobilità presuppone la sussistenza di un'occupazione strutturata e, nel bilanciamento degli interessi (dell'ente ad acquisire personale di cui ha necessità e, dall'altra parte, del personale colpito dall'alluvione a migliorare la propria posizione lavorativa), si ritiene debba prevalere, nell'interesse pubblico, la necessità reclutativa dell'amministrazione attuata mediante mobilità che, infatti, non impone un sacrificio così rilevante come, invece, l'impossibilità di partecipare ad un'occasione occupazionale cui è finalizzato il concorso.

Relativamente alla seconda parte del quesito si deve ritenere che l’eventuale differimento del colloquio sia subordinato ad una specifica richiesta dei candidati, provenienti dai comuni alluvionati, che, per condizioni di oggettiva impossibilità derivanti dagli eccezionali eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023, non siano in grado di partecipare ai colloqui previsti dalla procedura.

28 giugno 2023             Angelo M. Savazzi 

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