Permessi legge 104/1992

Risposta del Dott. Cristoforo Di Lorenzo

Quesiti
di Di Lorenzo Cristoforo
28 Aprile 2023

In riferimento alla Legge 104/1992, può un dipendente, figlio di disabile, usufruire dei permessi della citata legge se il disabile convive con un altro figlio? 

Risposta
L’art. 33 , comma 3, della Legge 104/1992, integrato dal  decreto legislativo n. 151 del 2001, stabilisce che ai dipendenti sia pubblici che privati spettano, fra l’altro, massimo tre giorni al mese per assistere i propri familiari cui è riconosciuto lo stato di gravità. Non è condizione necessaria la convivenza con l’assistito e neanche la residenza presso lo stesso comune. Un ulteriore contributo all’argomento è dato dal comma 3/bis che così recita: “Il lavoratore che usufruisce dei permessi di cui al comma 3 per assistere persona in situazione di handicap grave, residente in comune situato a distanza stradale superiore a 150 chilometri rispetto a quello di residenza del lavoratore, attesta con titolo di viaggio, o altra documentazione idonea, il raggiungimento del luogo di residenza dell'assistito.” 

Per quanto riguarda la circostanza che il disabile convive con altro figlio ricordiamo che i permessi di cui alla Legge 104/1992 vengono concessi seguendo una gerarchia tra i possibili beneficiari:

  • al coniuge convivente o alla parte dell’unione civile convivente della persona disabile in situazione di gravità;
  • al padre o alla madre, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge o della parte dell’unione civile convivente;
  • al figlio convivente della persona disabile in situazione di gravità, esclusivamente nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • al fratello o alla sorella convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente, entrambi i genitori e figli conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • al parente o affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente, entrambi i genitori, i figli conviventi e i fratelli/sorelle conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.

Pertanto, è possibile richiedere i permessi Legge 104 per un familiare non residente se, in base alla citata gerarchia, non c’è nessun altro familiare, che può prendersi cura del disabile grave. Tale circostanza deve essere accertata dall’Ente richiedendo idonee dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà e altra documentazione necessaria a verificare l’impossibilità degli altri familiari a dedicarsi alla cura del disabile.

Anche per il congedo straordinario occorre seguire questa gerarchia ma in questo caso la convivenza è obbligatoria.

24 aprile 2023               Cristoforo Di Lorenzo

 

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