Gestione posti auto/parcheggi da parte dell'Ente a fronte di pagamento canone annuo da privati
Risposta del Dott. Fabio Bertuccioli
Risposta dell'Avv. Elena Conte
QuesitiVorrei porre questo quesito in materia di circolazione stradale. Il titolare di un piccolo supermecato ubicato in una piccola strada del centro urbano del paese (ove sono presenti altri residenti), ha chiesto la possibilità di avere n. 2 parcheggi autovetture riservati per i propri clienti da utilizzare anche per i fornitori, versando la relativa TOSAP al Comune.
Il richiedente raffigura tale richiesta come una occupazione che di solito viene concessa ai titolari di bar per posizionare pedane e tavoli per i clienti, versando la relativa tassa.
La strada non è tanto lunga e presenta diverse intersezioni con altre stradine comunali. Il C.d.S. e Regolamento non mi pare che contempli tale fattispecie inoltre non risulta in altri Regolamenti Comunali.
Le domande sono:
E' possibile concedere tali parcheggi ad uso privato per la sosta di autovetture? In caso affermativo, andrebbe a ledere diritti ai cittadini residenti in considerazione della scarsa disponibilità di parcheggi liberi nella zona?
Una eventuale Ordinanza Sindacale istitutiva sarebbe illegittima?
La nota elencazione delle ipotesi di riserva di posti cui all’art. 7, comma 1. lett. d) del Codice della strada è tassativa e non ammette estensioni analogiche a categorie di autoveicoli non espressamente previste dalla norma. Dunque, il Codice della strada non consente di accordare preferenza alle esigenze private di un esercizio commerciale poiché gli spazi pubblici possono essere sottratti all’uso generale solo per motivi di pubblico interesse (cfr. T.A.R. Sardegna, sent. n. 635/2020 del 19.11.2020). Quindi, il Codice della Strada e il suo regolamento non contemplano la riserva di posti per le categorie prospettate nel quesito.
Diverso è il caso della concessione di suolo pubblico temporanea quando, ad esempio, si voglia assicurare un determinato posto vicino ad un immobile per i motivi più svariati come per un trasloco. In tali evenienze occorrerà far riferimento, però, al regolamento comunale per la concessione del suolo pubblico che disciplina ipotesi e limiti di applicazione e a cui si rinvia per un’attenta lettura.
Se però l'area in questione è già stata concessa ad una impresa deputata alla gestione della sosta con parcometri/gratta e sosta, diventa difficile, ma non impossibile, ottenere quanto indicato nel quesito perché la situazione rientrerebbe nella disciplina di contratti già sottoscritti (tra Comune e impresa) che dovrebbero prevedere espressamente tale facoltà di sottrazione e i connessi metodi di compensazione.
Inoltre, qualora il sopracitato contratto sia in scadenza oppure l'area di sosta a pagamento sia gestita direttamente dal comune, se l’occupazione del suolo pubblico venisse richiesta, con conseguente “l’obliterazione” degli stalli blu interessati e chiusura perimetrale dell'area onde sottrarla alla strada, non si potrebbe escludere, in linea teorica, che si possa operare nel senso indicando nel quesito. Tale opzione passerebbe ovviamente per il pagamento dell'area nel caso, però, che questa scelta non vada ad incidere negativamente sui parametri minimi previsti dai piani del traffico e della sosta del comune interessato, come invece sembra trasparire dalla descrizione stradale e di traffico della zona, così come offerta nel quesito.
18 aprile 2023 Elena Conte
Per i clienti Halley: ricorrente QT n. 1498, sintomo n. 1584
Risposta del Dott. Fabio Bertuccioli
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