Formazione atto di nascita di minore straniero residente nato in ospedale di un comune diverso
Risposta della Dott.ssa Grazia Benini
Si presenta allo sportello una cittadina rumena, residente in altro comune, in possesso di carta d'identità con cognome Y. la cittadina però presenta anche carta rumena con cognome X che ci spiega essere quello del marito con cui si è sposata poco tempo fa in Romania. Adesso, se noi la registriamo con il nuovo cognome e mandiamo l'apr al vecchio comune di residenza, questo avrà difficoltà ad identificarla e cancellarla con nuovo cognome. Si ritiene quindi di poterla registrare con vecchio cognome (ante matrimonio, che è anche quello con cui è stata iscritta nel precedente comune), poi proporle un'istanza un cambio generalità a seguito di matrimonio (con documentazione idonea a supporto), a seguito della quale provvederemo a modificarle il cognome e di conseguenza a rifarle la carta d'identità e il codice fiscale. Inoltre, la stessa ci dichiara di andare a vivere con il marito già nostro residente, e quindi documento alla mano, di inserirla come coniuge. Tuttavia dai nostri archivi anagrafici risulta che l'attuale marito era già sposato con un'altra persona. Si è in dubbio se richiedere al marito la produzione di documenti che dimostrino la cessazione del precedente rapporto matrimoniale, o se è sufficiente il documento su modello plurilingue che la signora presenta, da cui si vede che i due sono coniugi, a fare una modifica anagrafica dello stato civile del signore che quindi non risulterà più coniugato con A, ma con la signora B.
Se ho ben capito entrambi gli sposi novelli non sono italiani, pertanto non sussistono in Italia atti di stato civile da “sistemare”; dunque la questione posta ha una sola rilevanza anagrafica.
Consiglierei di fare in questo modo (che tra l’latro lei ha già evidenziato):
In questo modo viene regolarizzata la situazione di entrambi gli sposi.
Potrebbe succedere che il marito non voglia o non possa produrre documento con cui testimonia la sua libertà di stato al momento del secondo matrimonio.
In questo caso le si aprono due strade:
Io personalmente preferisco la strada n. 1, ma molti comuni, anche molto grandi, non si fanno nessun problema a indicare in anagrafe diversi matrimoni. Fin quando sono cittadini non italiani la questione non riguarda lo stato civile … Ma converrà con me che questa seconda ipotesi, in realtà, pone molti problemi e non ne risolve nessuno, se non quello della moglie.
Dott. Agostino Pasquini 25/01/2018
Risposta della Dott.ssa Grazia Benini
presentata dal dott. Angelo Maria Savazzi
presentata dal dott. Giuseppe Napolitano
Risposta della Dott.ssa Liliana Palmieri
presentata dal geom. Salvatore Di Bacco
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