Risposta al quesito del Dr. Angelo Maria Savazzi
QuesitiL’Ente ha individuato il mese solare come periodo di riferimento per la verifica della prevalenza di modalità di resa della prestazione lavorativa in presenza. Rilevato che, in base alla normativa attuale, la prestazione "in presenza" deve essere prevalente al netto delle assenze autorizzate a qualsiasi titolo si chiede:
1. Se le assenze per malattia debbano essere considerate tra le "assenze autorizzate" e, quindi, il calcolo della prevalenza della presenza debba essere effettuato al netto di tali assenze.
2. Quali siano le conseguenze per un dipendente che, a causa di sopraggiunta malattia adeguatamente certificata, sia risultato assente tanto da far venir meno nel periodo di riferimento (mese solare) la prevalenza della prestazione lavorativa in presenza.
Va premesso che la prevalenza del lavoro in presenza può essere programmata “con una rotazione del personale settimanale, mensile o plurimensile” e ciò, come sostenuto dal Dipartimento della Funzione pubblica, consente di prevedere l’utilizzo dello smart working con ampia flessibilità. In particolare, ciascuna amministrazione potrà equilibrare lavoro agile e in presenza secondo le modalità organizzative più congeniali al proprio contesto.
A tal proposito l’Inps ha avuto modo di chiarire che il requisito della prevalenza della prestazione in presenza si considera soddisfatto se, nell’ambito dei giorni lavorativi al netto delle assenze autorizzate a qualsiasi titolo, ricadenti nel periodo mensile o plurimensile considerato, le giornate svolte in presenza risultano superiori rispetto a quelle svolte in modalità agile.
Conseguentemente si deve ritenere che, nei termini sopra esposti, la prevalenza debba essere garantita in una proiezione settimanale, mensile o plurimensile, tenendo conto delle sole giornate di effettiva prestazione lavorativa, escludendo le assenze per malattia.
dott. Angelo Maria Savazzi 11 aprile 2023
Per i clienti Halley: ricorrente QP n. 5696 sintomo n. 5804
INPS – 19 marzo 2025
Risposta del Dott. Eugenio De Carlo
Risposta del Dott. Fabio Bertuccioli
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