Protocollazione richiesta presentata da un privato e inoltrata da un professionista delegato
Risposta del Dott. Eugenio De Carlo
Risposta di Andrea Dallatomasina
QuesitiUn cittadino si presenta allo sportello per richiedere l’iscrizione anagrafica, riferendo di provenire dall’Argentina e di essere in Italia per accudire il fratello. Presenta il passaporto argentino con scadenza 2023 e la carta di identità italiana, scaduta nel 2012, rilasciata dal nostro Comune, che lo ha cancellato per irreperibilità nel 2018. Nella carta identità è indicata la cittadinanza italiana.
Non presenta il permesso di soggiorno perché dichiara di essere cittadino italiano.
Si chiede se sia possibile procedere all’iscrizione e quale sia il corretto iter da seguire in questo caso.
L’articolo 14 comma 1 del d.P.R. 30 maggio 1989, n. 223, dispone che chi trasferisce la residenza dall'estero debba comprovare all'atto della dichiarazione di cui all'articolo 13, comma 1, lettera a) la propria identità mediante l'esibizione del passaporto o di altro documento equipollente.
Pertanto, la persona descritta nel quesito, esibendo un passaporto argentino e, quindi, ai fini dell'iscrizione anagrafica, deve essere trattata come cittadino argentino salvo che riesca a dimostrare di essere anche cittadino italiano. Il fatto che abbia una carta d’identità con la dicitura cittadinanza italiana e scaduta nel 2012, e magari atti di nascita trascritti in altro comune, non dimostra nulla.
In conclusione, i cittadini presunti italiani, se vogliono iscriversi in anagrafe, o dimostrano di essere tuttora cittadini italiani esibendo un documento probatorio (passaporto o carta di identità con indicata la cittadinanza italiana in corso di validità), oppure possono essere iscritti in anagrafe come cittadini argentini esibendo il permesso di soggiorno o, quanto meno, la ricevuta della domanda di permesso di soggiorno.
Attualmente non risulta iscritta AIRE, non risulta iscritta nemmeno residente in altro Comune Italiano, e nel periodo di residenza all’estero potrebbe aver perso la cittadinanza italiana secondo quanto previsto dall’articolo 11 della Legge 5 febbraio 1992, n. 91, che afferma “Il cittadino che possiede, acquista o riacquista una cittadinanza straniera conserva quella italiana, ma può ad essa rinunciare qualora risieda o stabilisca la residenza all'estero.”, potrebbe aver perso la cittadinanza italiana.
Il fatto che una volta emigrato all’estero non si sia iscritto all’AIRE presso l’autorità italiana competente per territorio non depone certo in loro favore per procedere all’iscrizione anagrafica in quanto l'ufficiale d'anagrafe non è in grado di confrontare i dati personali del passaporto argentino (cognome, nome, data e luogo di nascita) con quelli registrati nel precedente comune.
Una volta iscritto come cittadino argentino, potrà dimostrare, se ci riuscirà, di avere conservato la cittadinanza italiana e di non averla perduta per rinuncia o altro; a tale fine, potranno essere fatti accertamenti, anche d'ufficio, presso i Consolati italiani all'estero competenti per la residenza all'estero di questa persona, al fine, quanto meno, di escludere che risultino eventi che abbiano fatto perdere la cittadinanza italiana, secondo la legge argentina.
15 dicembre 2022 Andrea Dallatomasina
Per i clienti Halley: ricorrente QD n. 2409, sintomo n. 2436
Risposta del Dott. Eugenio De Carlo
Risposta del Dott. Eugenio De Carlo
Risposta della Dott.ssa Liliana Palmieri
Risposta dell'Avv. Elena Conte
Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – Circolare 30 maggio 2025, n. 15
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