FISCO OGGI
Split payment “allargato”: firmato il decreto attuativo
Recepite le nuove norme che hanno ampliato il perimetro soggettivo di applicazione del regime, includendovi anche enti e fondazioni, oltre a pubbliche amministrazioni e società
È stato firmato ieri (ed è ora in attesa di essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale) il decreto 9 gennaio 2018, con cui il Mef ha fissato le modalità di attuazione delle modifiche alla disciplina dello split payment introdotte dal collegato fiscale alla manovra di bilancio 2018 (articolo 3, Dl 148/2017).
Split payment: disciplina originaria
La legge di stabilità 2015, per contrastare le attività di evasione fiscale in campo Iva, ha introdotto nel nostro ordinamento tributario il meccanismo della scissione dei pagamenti (split payment) in base al quale in relazione agli acquisti di beni e servizi effettuati dalle pubbliche amministrazioni, per i quali queste non siano debitori d’imposta (ossia per le operazioni non assoggettate al regime di inversione contabile), l’Iva addebitata dal fornitore nelle relative fatture dovrà essere versata dall’amministrazione acquirente direttamente all’erario, anziché allo stesso fornitore, scindendo quindi il pagamento del corrispettivo dal pagamento della relativa imposta (cfr articolo 17-ter, Dpr 633/1972, introdotto, nella sua versione originaria, dall’articolo 1, comma 629, legge 190/2014).
Le disposizioni attuative del nuovo meccanismo sono state stabilite dal Dm 23 gennaio 2015 (successivamente modificato dal Dm 20 febbraio 2015, dal Dm 27 giugno 2017 e dal Dm 13 luglio 2017).
Sullo split payment l’Agenzia delle entrate ha fornito le prime precisazioni con i seguenti documenti di prassi:
pubblicato Giovedì 11 Gennaio 2018
Agenzia delle Entrate – Provvedimento 3 giugno 2025, Prot. n. 241540/2025
Via libera allo schema del decreto legislativo sui tributi regionali e locali
Ministero dell’Interno – Decreto 14 maggio 2025
Ricevi via email i nuovi contenuti pubblicati nel portale
In collaborazione con: