Risposta di Andrea Dallatomasina
QuesitiSi chiede parere sulla possibilità di rilascio di un estratto dell'atto di morte relativo a cittadino aire deceduto in Brasile, richiesta presentata dal nipote (figlio di fratello) per uso atto notarile. L'atto di morte è stato trascritto in questo Comune a seguito di trasmissione del consolato. Essendo trascritto dall'estero nelle forme previste dallo stato di decesso, l'atto contiene: data di decesso, cognome e nome del soggetto senza data di nascita e riferimento all'atto di nascita) , LUOGO DI NASCITA : Italia, l'et al momento del decesso ,l'ora del decesso, il Comune estero di decesso e lo stato civile, pertanto si chiede se sia corretto rilasciare l'estratto del seguente tenore: ESTRATTO PER RIASSUNTO DEI REGISTRI DEGLI ATTI DI MORTE L'ufficiale dello stato civile dal registro degli atti di morte di questo Comune Annoxxxx numer x parte x serie X certifica che COGNOME NOME di anni XX (et al momento del decesso) nato in Italia morto il gg/mm/aaaa a CITTA ESTERA alle ore OO E MINUTI mm era coniugato con COGNOME E NOME . se si dovesse procedere al rilascio del certificato di morte si potrebbero indicare tutti i dati anagrafici secondo quanto stabilito dall'art. 108 comma 2 del D.P.R. 396/2000?
L’articolo 106 comma 1 del dPR 3 Novembre 2000, n. 396, dispone “Gli estratti degli atti dello stato civile sono rilasciati per riassunto, riportando le indicazioni contenute nell’atto stesso e nelle relative annotazioni. Se nell’atto sono state fatte annotazioni o apportate rettificazioni o correzioni che modificano o integrano il testo dell’atto, l’estratto è formato avuto riguardo alle annotazioni e alle rettificazioni o correzioni tralasciando qualsiasi riferimento a quelle parti dell’atto modificate o integrate in base alle annotazioni o rettificazioni o correzioni medesime.”.
L’articolo sopra richiamato non distingue tra atti iscritti ed atti trascritti. Se ne ricava che gli estratti per riassunto, così come i certificati e gli estratti per copia integrale, devono essere rilasciati anche desumendone i contenuti dagli atti trascritti indicando i dati li contenuti, se un dato c’è si riporta altrimenti no.
Ne consegue che l’ufficiale dello stato civile quando emette un certificato o un estratto non possa che trarre le notizie che vi inserisce dai registri che ha presso il suo ufficio. La pubblicità infatti è dei “registri” e non delle “notizie” che ha in deposito o presso i suoi archivi.
Dal Massimario dello Stato Civile, ed. 2014, pagina 164, viene indicato “La certificazione di dati di stato civile, come disciplinata all’art.108 del regolamento dello stato civile che dispone che detti dati possono essere desunti anche dagli atti anagrafici, è frutto della esigenza di rendere concreto lo snellimento dell’attività burocratica a favore del cittadino. Lo scopo della norma infatti è evitare all’interessato di doversi personalmente recare presso l’ufficio di stato civile dove è iscritto o trascritto l’evento oggetto della certificazione (sovente diverso e distante dal proprio comune di residenza) per poterne acquisire la prova documentale.”
Quindi potrebbe anche rilasciare un “certificato anagrafico di morte”, desumendo i dati dalla scheda anagrafica del cittadino, e sottoscritto dall’ufficiale dello stato civile ma non è un estratto dell’atto di morte che deve essere sempre desunto dal contenuto dell’atto presente nei registri.
25 novembre 2022 Andrea Dallatomasina
Per i clienti Halley: ricorrente QD n. 2373, sintomo n. 2400
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