Certificato cessazione attività commercio su aree pubbliche

Premesso che non è ben chiaro a cosa possa riferirsi la richiesta di un “certificato di cessazione”, si può ipotizzare che il commercialista della parte voglia appoggiarsi su un documento pubblico per sistemare una pratica a livello fiscale.

Ciò detto, in via tendenziale, il comune, a meno di norme regionali “creative”, non ha alcun obbligo di rilasciare un certificato di cessazione, mancandone la base giuridica di riferimento. Al più, le leggi regionali, per casi analoghi, prevedono la mera comunicazione che, nei fatti, è una dichiarazione sostitutiva di una parte privata.

Quindi, il suggerimento è di evitare di certificare una cessazione avvenuta nel lontano 2016, tenendo anche a mente il dettato dell’art. 476 c.p. Infatti, non si vede come si possa produrre una certificazione, peraltro non prevista dalla normativa e quindi volontaria, sullo stato effettivo di attività di un’impresa riferito all’anno 2016.

Al riguardo, si potrebbe rispondere che l’amministrazione comunale non può che prendere atto della comunicazione effettuata verso la competente CCIAA senza incidere sugli effetti legali che essa può produrre.

14 novembre 2022        Elena Conte

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