Cancellazione cittadino residente in questo Comune ma deceduto all'estero

I casi che si possono verificare sono essenzialmente due, con comportamento differente in base alla cittadinanza della persona deceduta all’estero.

Se la persona deceduta all’estero è un cittadino italiano, la sua cancellazione per morte presuppone sempre e comunque la redazione di un atto dello stato civile. La trascrizione può essere richiesta da chiunque (articolo 12 comma 11 del dPR 3 novembre 2000, n. 396), quindi sia dall’autorità diplomatica all’estero sia dai famigliari.

L’atto formato dall’autorità straniera dovrà essere in regola con la traduzione e legalizzazione (articoli 21, comma 3, e 22 del dPR 3 novembre 2000, n. 396) ovvero potrà essere sottoforma di estratto plurilingue, di cui alla Convenzione di Vienna del 8 Settembre 1976 che non necessita di alcuna formalità di legalizzazione e traduzione ovvero producendo, in base alle disposizioni di cui al Regolamento UE 2016/1191 del 9 luglio 2016, atto di morte con allegato modulo dinamico di traduzione che dovrà tradurre in modo fedele tutte gli elementi presenti nell'atto.

L’Ufficiale dello stato civile del comune di residenza provvederà, come previsto dall’articolo 71 comma 2 del dPR 3 novembre 2000, n. 396, alla trascrizione dell’atto in Parte II – Serie C e ne darà comunicazione all’ufficiale d’anagrafe che procederà alla cancellazione per decesso.

L’Ufficiale d’anagrafe provvede ai sensi dell’articolo 17 del dPR 30 maggio 1989, n. 223, entro i successivi 2 giorni alla cancellazione anagrafica aggiornando ANPR.

Quando invece è un cittadino straniero residente in Italia che muore occasionalmente all’estero occorre che un famigliare esibisca all’ufficiale d’anagrafe del comune di residenza l’atto di morte, che non deve essere trascritto nei registri di stato civile, ovvero di documentazione che può essere ritenuta equipollente, quale ad esempio l’attestazione di morte rilasciata dal consolato straniero.

Gli atti dovranno essere in regola con la traduzione e legalizzazione.

Con la documentazione presentata si procederà alla cancellazione dall’APR per causa “morte”.

L’ufficiale d’anagrafe, di norma, effettua materialmente la cancellazione anagrafica sulla base della comunicazione dell’ufficiale dello stato civile per cui, in presenza di un atto di morte iscritto o trascritto, non si ritiene necessario adottare un espresso provvedimento anagrafico di cancellazione.

Tuttavia, in tutti i casi di cancellazione disposta dall’ufficiale d’anagrafe sulla base della presentazione di un atto o di un certificato di morte esibito dagli interessati e non trascritto o non trascrivibile nei registri dello stato civile (come nel caso dello straniero residente in Italia deceduto all’estero), sarà necessario adottare un formale e motivato provvedimento di cancellazione.

Qualora non dovesse pervenire alcuna documentazione utile si consiglia di attivare un procedimento finalizzato alla cancellazione per irreperibilità.

28 ottobre 2022             Andrea Dallatomasina

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