Le entrate dei proventi derivanti dalla TARI sono da considerare gravate da vincolo sia di competenza che di cassa

La natura di entrata vincolata dei proventi derivanti dalla TARI è stata più volte affermata dalla giurisprudenza contabile, sulla base dei principi enunciati dalla Sezione Autonomie con deliberazione n. 3/SEZAUT/2017 (vedasi ad esempio CdC Lombardia n. 157/2019 e n. 388/2919; CdC Puglia n. 81/2020); è stato altresì precisato che tali risorse, preordinate a finanziare direttamente specifici interventi di spesa e finalizzate ad assicurare l’espletamento di un servizio pubblico indispensabile quale è il “Servizio di raccolta e smaltimento rifiuti”, presuppongono un collegamento diretto e immediato fra le risorse che affluiscono al bilancio e la spesa cui sono destinate, per cui il flusso di entrata deve essere sempre in grado di finanziare gli specifici interventi cui è destinato.

Dovendo sussistere stretta correlazione fra le entrate previste e le spese che devono essere sostenute, le entrate da TARI debbono essere considerate infungibili e vincolate anche in termini di cassa stante la specifica finalità cui le stesse sono destinate (in questo senso si veda CdC Lazio n. 101/2019).

Alla luce dei sopra ricordati orientamenti giurisprudenziali le entrate dei proventi derivanti dalla TARI sono da considerare gravate da vincolo sia di competenza che di cassa.

29 settembre 2022        Ennio Braccioni

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