Risposta di Andrea Dallatomasina
QuesitiUna cittadina argentina, residente in questo Comune, ha presentato istanza di riconoscimento della cittadinanza italiana jure sanguinis. Dopo un primo esame di tutta la documentazione, nei vari atti, nascita, matrimonio e morte, esistono numerose discordanze a partire dagli atti relativi ai nonni sino al trisavolo, antenato italiano relative ai cognomi e nomi degli antenati. A correzione di questi errori ha prodotto due sentenze del Giudice Argentino, rese al fine di correggere gli errori materiali di registrazione dei dati. Possono queste sentenze essere riconosciute al fine di procedere al riconoscimento della cittadinanza jure sanguinis, oppure la cittadina dovrà rivolgersi ai vari uffici in Argentina e far correggere gli atti e poi ripresentare istanza?
Qualora gli atti di stato civile che vengono presentati siano stati rettificati all’estero, dovrà essere prodotto anche il relativo provvedimento di rettificazione che dovrà essere riconosciuto efficace dall’ufficiale dello stato civile ai sensi dell’articolo 66 della Legge 31 maggio 1995, n. 218: se tale provvedimento di rettificazione si riferisce agli atti degli ascendenti, che vengono presentati solamente al fine di dimostrare la discendenza da cittadino italiano ed il possesso della cittadinanza italiana, non dovrà essere trascritto né annotato, ma l’ufficiale dello stato civile dovrà valutare che sussistano le condizioni per il riconoscimento dell’efficacia. Può capitare che venga emesso un provvedimento giurisdizionale o amministrativo che rettifichi anche le generalità degli intestatari degli atti, al fine di evitare incongruenze sui dati che possano indurre l’ufficiale dello stato civile a rigettare l’istanza: si tratta di provvedimenti che debbono essere verificati con grande attenzione ed è indispensabile che il provvedimento di rettificazione risulti annotato sull’atto originale in quanto, in mancanza, non risulterebbe essere efficace secondo la legge dello Stato nel quale è stato formato l’atto di stato civile che è stato rettificato.
Viste le premesse, la cittadina argentina dovrà presentare, al fine di vedersi riconosciuta la cittadinanza jure sanguinis, sia l’atto di nascita degli avi interessati, ove dovrà comparire anche l’annotazione di rettifica, che il provvedimento di rettificazione emesso all’estero, in quanto è compito dell’ufficiale dello stato civile valutarlo, riconoscerlo efficace qualora avesse rilevato la sussistenza delle condizioni di cui all'articolo 66 della Legge 31 maggio 1995, n. 218, e trascriverlo unitamente agli atti di nascita.
26 luglio 2022 Andrea Dallatomasina
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