Progetto agricoltura e allevamento con gestione privata su terreno gravato da uso civico, in condizioni di abbandono
Risposta del Geom. Salvatore Di Bacco
Risposta dell'Avv. Elena Conte
QuesitiAbbiamo acquistato delle fototrappole per contrastare l'abbandono dei rifiuti. Le fototrappole punteranno dei luoghi pubblici, ma per l'ampiezza della visuale di registrazione, andranno anche a riprendere e salvare parti di terreni privati. Dobbiamo chiedere una particolare autorizzazione ai proprietari di questi terreni per il fatto che potrebbero (loro e terzi) venire registrati nelle immagini e nei video nei loro terreni? In caso affermativo potete cortesemente inviarmi un fac simile di documento di autorizzazione che dobbiamo a loro presentare? Inoltre, può capitare che avremmo la necessità di posizionare le fototrappole in terreni privati (Es. alberi privati poco lontani dal ciglio della strada pubblica) che riprenderanno la strada pubblica. Abbiamo bisogno di un'autorizzazione da parte del proprietario terriero sul quale andremo a posizionare la fototrappola? Anche stavolta, nel caso di risposta positiva, chiedo gentilmente l’invio di un fac simile del testo.
L’utilizzo delle fototrappole schiude numerose problematiche di vario profilo, dal versante del rispetto della privacy a quello della tutela penale e civilistica per cui occorre una valutazione prudenziale ed esperta della situazione concreta per evitare di incorrere in una violazione dell’altrui domicilio o in un trattamento illecito di dati o in un’altra fattispecie prevista dal nostro ordinamento giuridico.
In relazione al primo quesito si suggerisce di far oscurare/mascherare la parte di angolo visuale che potrebbe andare a riprendere aspetti della vita altrui, in area privata. Si tratta di far ricorso a esperienze tecniche già percorse e di non difficile attuazione. Si suggerisce, però, di coinvolgere sul punto il DPO del Comune il quale avrà cura di redigere anche una DPIA, ovvero la famigerata valutazione d’impatto prevista dalla normativa comunitaria di settore, ex art. 35, comma 1 del GDPR. Tale valutazione è ancora più necessaria ove si rischi di riprendere aree private/riservate, in quanto si utilizzerebbe una tecnologia per il trattamento dei dati ed essa, considerati la natura l’oggetto il contesto e le finalità del trattamento, potrebbe presentare un rischio elevato per i diritti e le libertà delle persone fisiche.
In relazione al posizionamento delle trappole su terreni privati è sicuramente necessario che venga rilasciata una formale ed espressa “concessione” da parte dal proprietario interessato. Nella richiesta dell’Ente andranno indicate le finalità pubbliche che si intendono perseguire, il numero e la tipologia di telecamere, il loro esatto posizionamento, se l’angolo visuale comprenda aree private o riservate, le fasce orarie di utilizzo, chi avrà accesso alle registrazioni o alle riprese e l’impegno che verranno concordate preventivamente le date di installazione e di accesso periodico, chiedendo espressamente l’autorizzazione del privato per le attività sopra descritte. Si consideri poi che il privato andrà manlevato per tutti i danni alla proprietà che dovrà essere ripristinata in caso di pregiudizi dovuti all’installazione e all’uso delle telecamere.
20 luglio 2022 Elena Conte
Per i clienti Halley: ricorrente QS n. 2278, sintomo n. 2351
Risposta del Geom. Salvatore Di Bacco
Risposta dell'Avv. Elena Conte
Corte Costituzionale – Sentenza 21 marzo 2025, n. 33 e comunicato
Dipartimento per le politiche della famiglia – 20 febbraio 2025
Ministero dell’Interno – 13 febbraio 2025
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