PNRR – Riforma contratti pubblici in dirittura

Al Senato parte l’esame (definitivo) del ddl attuativo del PNRR

Servizi Comunali Bandi gare e contratti
di La Posta del Sindaco
01 Giugno 2022

Parte al Senato l’esame (che dovrebbe essere definitivo, trattandosi del terzo passaggio parlamentare) della riforma degli appalti. Questa settimana in VIII Commissione (Lavori pubblici, Comunicazioni) è calendarizzato l’avvio del disegno di legge 2330-B di “Delega in materia di contratti pubblici”, relatori Cioffi e Pergreffi, approvato nei giorni scorsi dalla Camera dei deputati. L’1 giugno è il termine fissato per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno. L'approvazione parlamentare del ddl rappresenta uno specifico traguardo del Piano nazionale di ripresa e resilienza da conseguire entro il 30 giugno 2022. In base a quanto previsto dal PNRR devono infatti essere raggiunti i seguenti obiettivi:

  • giugno 2021, entrata in vigore di un decreto legge sulla semplificazione del sistema dei contratti pubblici;
  • giugno 2022, entrata in vigore della legge delega per la revisione del Codice dei contratti pubblici;
  • marzo 2023, entrata in vigore del decreto legislativo attuativo della delega per la revisione del Codice dei contratti pubblici;
  • giugno 2023, entrata in vigore di tutte le leggi, regolamenti e provvedimenti attuativi (anche di diritto privato) per la revisione del sistema degli appalti pubblici;
  • dicembre 2023, il pieno funzionamento del sistema nazionale di e-procurement.

Le principali novità
Il disegno di legge delega il Governo ad adottare, entro sei mesi dalla sua entrata in vigore, uno o più decreti legislativi relativi alla disciplina dei contratti pubblici.
Tra i principi e criteri direttivi spiccano, tra gli altri:

  • procedere alla revisione delle competenze dell'Autorità nazionale anticorruzione in materia di contratti pubblici al fine di rafforzarne le funzioni di vigilanza;
  • ridefinire la disciplina in materia di qualificazione delle stazioni appaltanti al fine di conseguire una loro riduzione numerica;
  • favorire la partecipazione da parte delle micro e piccole imprese, e la possibilità di procedere alla suddivisione degli appalti in lotti sulla base di criteri qualitativi o quantitativi;
  • semplificare la disciplina dei contratti pubblici che abbiano un importo inferiore alle soglie di rilevanza europea, con divieto per le stazioni appaltanti di utilizzare il sorteggio o altro metodo di estrazione casuale dei nominativi, se non in presenza di situazioni particolari, e l'obbligo del rispetto del principio di rotazione nelle procedure di scelta del contraente;
  • semplificare le procedure finalizzate alla realizzazione di investimenti in tecnologie verdi e digitali, nonché in innovazione e ricerca e in innovazione sociale, prevedendo anche misure volte a garantire il rispetto dei criteri di responsabilità energetica e ambientale nell'affidamento degli appalti pubblici;
  • introdurre l'obbligo per le stazioni appaltanti di inserire nei bandi di gara, negli avvisi e inviti, in relazione alle diverse tipologie di contratti pubblici, un regime obbligatorio di revisione dei prezzi;
  • prevedere l'obbligo per le stazioni appaltanti di inserire delle specifiche clausole sociali volte a garantire la stabilità occupazionale del personale impiegato nonché le pari opportunità generazionali, di genere e di inclusione lavorativa;
  • introdurre il divieto di prestazione gratuita delle attività professionali, salvo che in casi eccezionali e previa adeguata motivazione;
  • ridurre i tempi relativi alle procedure di gara, mediante interventi di digitalizzazione e informatizzazione;
  • individuare i casi nei quali si può ricorrere a meccanismi valutativi delle offerte mediante automatismi o al solo criterio del prezzo più basso;
  • ridefinire la disciplina delle varianti in corso d'opera;
  • procedere all'indicazione dei contratti pubblici esclusi dall'ambito di applicazione delle direttive europee nonché delle ipotesi in cui le stazioni appaltanti possano ricorrere all'affidamento congiunto della progettazione e dell'esecuzione dei lavori (c.d. appalto integrato);
  • introdurre il divieto di proroga dei contratti di concessione ad eccezione di quelli regolati da principi europei in materia di affidamento in house;
  • semplificare le procedure di pagamento da parte delle stazioni appaltanti del corrispettivo contrattuale.

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