Denuncia all'autorità nel caso in cui nessuno dei parenti sia a conoscenza di dove si trovino le ceneri del defunto
Risposta della Dott.ssa Lorella Capezzali
Risposta del Dott. Luigi D'Aprano
QuesitiA seguito di emissione di accertamenti Tari per infedele denuncia, un contribuente contesta l'accertamento dichiarando che è responsabilità dell'ente che ha sempre emesso il ruolo su quella metratura errata ("pago ciò che ricevo") e chiede di mostrare la dichiarazione tari originaria che a detta sua non ha mai presentato. Chiedo quindi quale possa essere la modalità d'azione migliore in questa situazione e se sia il contribuente a dover provare di essere in possesso di tale dichiarazione tari.
L’iscrizione a ruolo ai fini TARI può avvenire per denuncia o per accertamento d’ufficio. E’, ovviamente obbligo, entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui è avvenuta la variazione di possesso del locale/aree presentare la dichiarazione ai fini TARI. Su tale dichiarazione il Comune invia l’avviso di pagamento al contribuente fissando importi e scadenze di pagamento. Il fatto che il Comune abbia mandato in passato avvisi di pagamento su errata superficie, in assenza di dichiarazione, non pregiudica la possibilità per l’Ente di accertare come infedele dichiarazione la reale situazione tassabile.
Se in fase di contraddittorio, il contribuente fosse in grado di dimostrare l’avvenuta presentazione della dichiarazione entro il termine di legge, l’unica cosa che potrebbe ottenere è l’eliminazione delle sanzioni, mentre resterebbe, comunque, corretto l’avviso di accertamento relativamente alle maggiori superfici accertate.
Si ricorda, inoltre che la dichiarazione tardiva equivale nei tributi locali ad una dichiarazione omessa.
4 maggio 2022 Luigi D’Aprano
Per i clienti Halley: ricorrente QT n. 1368, sintomo n. 1453
Risposta della Dott.ssa Lorella Capezzali
Risposta della Dott.ssa Ylenia Daniele
Consiglio di Stato, Sezione II - Sentenza 2 aprile 2025, n. 2814
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