Dissesto: limite temporale per la competenza dell’Organismo Straordinario di Liquidazione.
Risposta del Dott. Ennio Braccioni
Ok in Conferenza Stato-regioni anche al decreto con 600 mln per le reti fognarie
Servizi Comunali Ambiente e salute pubblicaOttocento milioni per interventi contro il dissesto idrogeologico e 600 milioni per investimenti relativi a fognature e depurazione: via libera in Conferenza Stato-Regioni del 28 aprile scorso a due tasselli fondamentali della Missione 2, componente 4, del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finalizzata alla tutela del territorio e della risorsa idrica.
Dissesto idrogeologico
L'obiettivo degli 800 milioni, oggetto di un decreto su cui è stata sancita l’intesa in Conferenza, è quello di mettere in sicurezza il territorio dal rischio frane, sempre più frequenti a causa delle alluvioni, e per ridurre e prevenire gli allagamenti. Gli investimenti riguarderanno interventi di ripristino di strutture e infrastrutture pubbliche danneggiate per la riduzione del rischio residuo. Il decreto pone un timing preciso alle amministrazioni: bandi di gara da pubblicare entro il 31 maggio del 2023, stipula del contratto di appalto entro il 30 settembre successivo, inizio dei lavori entro il 15 ottobre 2023. Il mancato rispetto dei termini comporta la revoca del finanziamento. I contributi verranno erogati in più tranche: un 10% a titolo di anticipazione, una o più quote intermedie tali da giungere al 90% della spesa sulla base delle richieste presentate dalle Regioni, e infine un 10% come quota a saldo a conclusione dell’intervento. Per quanto riguarda gli importi assegnati, a far la parte del leone è la Lombardia con quasi 74 milioni di euro, seguita dalla Sicilia con 63 e dalla Toscana con circa 60.
Reti fognarie
Un altro decreto, spiega una nota, su cui in Conferenza si è registrato il parere favorevole delle Regioni, definisce i criteri di riparto di 600 milioni che serviranno per ristrutturare la rete fognaria e le strutture di depurazione, in molti casi obsoleti o addirittura assenti, puntando sull'innovazione e cercando anche di consentire, dove possibile, la trasformazione degli impianti di depurazione in “fabbriche verdi” per permettere il recupero di energia e fanghi e il riutilizzo delle acque reflue depurate per scopi irrigui o industriali. Investimenti necessari, viene rilevato dalla Stato-Regioni, anche per far fronte alla sentenza della Corte europea di giustizia che ha condannato l'Italia per non aver rispettato una serie di obblighi imposti dalla direttiva Ue sulle acque reflue. In sede di parere la Conferenza ha espressamente richiesto che i 600 milioni stanziati non passino per i bilanci regionali ma vengano erogati direttamente agli Egato (Enti di governo dell'ambito territoriale ottimale), allo scopo, si legge nel parere, “di accelerare al massimo le procedure”.
La Posta del Sindaco
Risposta del Dott. Ennio Braccioni
Ministero dell’Interno - Circolare DAIT n.23 del 7 aprile 2025
Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica – 2 aprile 2025
Ministero dell’Interno – Comunicato n.2 del 28 marzo 2025
Corte dei conti - delibera n. 260/2024 della sezione regionale di controllo per la Lombardia
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