PNRR - Via alla riforma della Montagna

Disco verde (dopo 30 anni) al ddl, legato a doppio filo alle green communities del Piano

Servizi Comunali Bandi gare e contratti
di La Posta del Sindaco
11 Marzo 2022

Incentivi a medici, operatori sociosanitari, insegnanti, imprenditori agricoli e forestali che lavorano in montagna, aumento della copertura per l'accesso ad internet in banda ultralarga e telefonia mobile.
Il Consiglio dei ministri del 10 marzo scorso ha dato il via libera preliminare al disegno di legge per lo sviluppo e la valorizzazione della montagna, atteso da 30 anni, con l'intento di contrastare lo spopolamento, favorire lo sviluppo economico e la ripresa delle terre alte e ridurre le condizioni di svantaggio dei Comuni montani. Un provvedimento legato a doppio filo con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Uncem si augura che il testo del disegno di legge possa vedere le forze politiche al lavoro insieme e coese. Vi sono 100 milioni di euro previsti dalla legge di bilancio da investire efficacemente. Diventeranno 200 milioni dal 2023.
Anche le Regioni devono costruire una efficace legislazione locale, oggi mancante in troppe realtà regionali del Paese, che tocchi in primis le sfide istituzionali per rafforzare gli Enti sui territori. A partire dalle Comunità montane e dalle Unioni montane. Il combinato disposto tra la legge nazionale montagna e l'attuazione delle green communities, previste dal PNRR con 140 milioni di euro disponibili, rafforza i rapporti tra le montagne italiane ed europee, innescando anche un rapporto virtuoso sussidiario di scambio con le realtà urbane al quale Uncem lavora da tempo". Questo il commento dell'ufficio di presidenza dell’Unione dei comuni e degli enti montani, guidato da Marco Bussone e composto dai vicepresidenti Francesco Benedetti, Flavio Cera e Vincenzo Luciano. "Con l'approvazione del Consiglio dei ministri del disegno di legge per la valorizzazione della montagna si conferma l'attenzione del governo alle montagne italiane e alla volontà di valorizzarne lo sviluppo", dichiara il vicepresidente vicario dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani, Roberto Pella che ricorda come "lo stanziamento che ammontava prima a 29,5 milioni grazie all'ultima legge di bilancio passa a 100 milioni per il 2022 e 200 milioni a decorrere dal 2023, favorendo così una autentica strategia di programmazione strutturale come Anci chiede da tempo". "Si tratta di un provvedimento coerente con gli sforzi del nostro esecutivo per ricucire il Paese e ridurre i divari esistenti”, spiega il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, promotrice del ddl. “Questo complesso di misure va ad inserirsi in una strategia generale che vede le montagne italiane protagoniste anche nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, con le green communities. Adesso mi auguro che questo disegno di legge possa essere rapidamente esaminato ed approvato dal Parlamento".



I contenuti
Il provvedimento, spiega una nota della Presidenza del Consiglio, introduce misure organiche finalizzate a favorire lo sviluppo economico e la ripresa dei territori “che avranno l’opportunità di diventare sempre più una risorsa per il Paese”.
Esso, inoltre, si pone l’obiettivo di contrastare lo spopolamento della montagna italiana, raccogliendo in un testo unitario e sistematico interventi normativi per la riduzione delle condizioni di svantaggio dei Comuni montani.
Il disegno di legge regolamenta l’individuazione dei Comuni montani e disciplina i parametri ulteriori per accedere agli incentivi e ai sostegni previsti e mette in campo la Strategia Nazionale per la Montagna Italiana (SNAMI), attraverso la quale il ministro per gli Affari regionali e le autonomie individua le linee strategiche per la crescita e lo sviluppo economico e sociale, l’accessibilità dei servizi essenziali e delle infrastrutture digitali, il godimento effettivo dei diritti fondamentali della persona nei territori montani. La SNAMI verrà finanziata grazie al Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane (FOSMIT) - in cui confluiscono le risorse del Fondo nazionale per la montagna e del Fondo integrativo per i Comuni montani - per il quale l’ultima legge di bilancio ha previsto come detto lo stanziamento di 100 milioni per il 2022 (prima erano 29,5 milioni) e 200 milioni a decorrere dal 2023.
Altri interventi chiave riguardano:

  • sanità di montagna;
  • scuole di montagna;
  • servizi di telefonia mobile e accesso a internet;
  • incentivi agli imprenditori agricoli e forestali;
  • misure fiscali di favore per le imprese montane “giovani”;
  • misura “Io resto in montagna”.

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