Settimana europea della mobilità sostenibile

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili – 15 settembre 2021

Servizi Comunali Mobilità Trasporti e viabilità

17 Settembre 2021

Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili

Settimana europea della mobilità sostenibile

“Muoviti sostenibile…e in salute”, su sicurezza e salubrità delle scelte di mobilità sostenibile

 

Dal 16 al 22 settembre si celebra la ventesima edizione della Settimana Europea della Mobilità.

Questa speciale edizione del ventennale, intitolata “Muoviti sostenibile…e in salute” è incentrata sulla sicurezza e sulla salubrità delle scelte di mobilità sostenibile: per questo, i cittadini europei sono incoraggiati a tenersi in forma fisicamente e mentalmente, esplorando la bellezza delle città, e a mostrare considerazione per l'ambiente e la salute degli altri nella scelta tra le differenti modalità di trasporto. 

La scelta dello slogan “Muoviti sostenibile…e in salute” rende omaggio alle difficoltà che il mondo intero ha dovuto affrontare durante la pandemia di Covid-19 ed è anche un invito a riflettere sulle opportunità di cambiamento derivanti da questa crisi sanitaria senza precedenti. Proprio su questo tema le città e le amministrazioni locali hanno proposto indicazioni creative e senza precedenti alla pandemia e la Settimana Europea della Mobilità intende celebrare la resilienza delle città e i loro successi, sostenendo lo slancio e le tendenze iniziate lo scorso anno, come l'aumento della mobilità attiva e l'uso della mobilità a basse o zero emissioni.

Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims), fin dal cambio del nome, ha dato grande attenzione al tema della mobilità sostenibile evidenziando – anche attraverso la creazione di un apposito Dipartimento - l’importanza di promuovere la ripresa economica del Paese in modo sostenibile, anche sul piano sociale e ambientale, dando anche rilievo ad una visione di sviluppo, in linea  con le attuali politiche europee e i principi del Next Generation Eu.

Sono ingenti le risorse destinate alla mobilità sostenibile che il Mims è chiamato a gestire e che provengono sia dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), incluse quelle del Fondo Complementare, sia da altre fonti nazionali e comunitarie.

Nell'ambito del PNRR diverse componenti, nelle missioni di competenza Mims, anche in cooperazione con il Ministero della Transizione ecologia e altri ministeri, sono dedicate alla mobilità sostenibile.

Alcune componenti della missione 2, Rivoluzione verde e transizione ecologica, sono finalizzate alla mobilità sostenibile. Nella seconda componente della missione, troviamo infatti risorse per lo sviluppo di un trasporto locale più sostenibile, non solo ai fini della decarbonizzazione ma anche come leva di miglioramento complessivo della qualità della vita: sono ben 8,58 miliardi dedicati al rafforzamento della mobilità ciclistica, allo sviluppo del trasporto pubblico di massa e delle infrastrutture di ricarica elettrica, al rinnovo delle flotte di bus e treni verdi, oltre a procedure più rapide per la valutazione di progetti nel settore dei sistemi di trasporto pubblico locale e nel settore del trasporto rapido di massa, che si sommano a 530 milioni dedicati alle sperimentazioni dell’uso dell’idrogeno per il trasporto stradale e ferroviario.

 

Missione 2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica

  1. Missione 2, Componente 2: Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile
    Investimento 3.3: Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale

    Il trasporto tramite autocarri a lungo raggio è uno dei segmenti più inquinanti nel settore dei trasporti, responsabile per circa il 5-10 per cento delle emissioni di CO2 complessive. L’intervento ha lo scopo di promuovere la creazione di stazioni di rifornimento a base di idrogeno e implementare i progetti di sperimentazione delle linee a idrogeno. I distributori saranno adatti per camion e auto, funzionanti anche a pressioni di oltre i 700 bar. La realizzazione di questa rete sarà in linea con la direttiva 2014/94 / UE del 22 ottobre 2014 per le Infrastrutture per Combustibili Alternativi finalizzata alla realizzazione di Corridoi Verdi alimentati a idrogeno per autocarri pesanti. Grazie a tale misura, il segmento degli autocarri a lungo raggio potrebbe registrare una penetrazione significativa dell’idrogeno fino al 5-7 per cento del mercato entro il 2030, potenzialmente anche grazie a ulteriori spinte regolamentari di sforzo aggiuntivo in termini di impatto climatico (es. regolamento specifico sugli OEM con necessità di riduzione delle emissioni del 15 per cento e del 30 per cento sulle nuove vendite entro il 2025 e il 2030, rispettivamente). Il rafforzamento della tecnologia delle celle a combustibile e l’incremento degli investimenti nelle infrastrutture pertinenti come stazioni di rifornimento sono i principali fattori abilitanti chiave per sostenere una simile crescita di mercato. Attraverso questi investimenti, sarà possibile sviluppare circa 40 stazioni di rifornimento, dando priorità alle aree strategiche per i trasporti stradali pesanti quali le zone prossime a terminal interni e le rotte più densamente attraversate da camion a lungo raggio (es. Corridoio Green and Digital del Brennero, progetto cross-border, corridoio Ovest - Est da Torino a Trieste).
  2. Missione 2, Componente 2: Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile
    Investimento 3.4: Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto ferroviario
    Un altro settore di interesse per l'idrogeno è il settore ferroviario, in particolare il trasporto ferroviario passeggeri. In Italia circa un decimo delle reti ferroviarie è servito dai treni diesel, e in alcune regioni italiane i treni diesel hanno un'età media elevata e dovrebbero essere sostituiti nei prossimi anni, rendendo questo il momento giusto per passare all'idrogeno, in particolare dove l'elettrificazione dei treni non è tecnicamente fattibile o non competitiva. L’intervento prevede quindi la conversione verso l’idrogeno delle linee ferroviarie non elettrificate in regioni caratterizzate da elevato traffico in termini di passeggeri con un forte utilizzo di treni a diesel come Lombardia, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Calabria, Umbria e Basilicata. I progetti di fattibilità più avanzati in Valcamonica e Salento prevedono la sperimentazione in modo integrato di produzione, distribuzione e acquisito di treni ad idrogeno. In termini di infrastrutture, sarà data priorità per le strutture di rifornimento alle aree con possibilità di sinergie con le stazioni di rifornimento per camion a lungo raggio, per aumentare utilizzo e domanda di idrogeno e per ridurne i costi di produzione. Il progetto include la produzione di idrogeno verde in prossimità delle stazioni di rifornimento, tramite sviluppo dell’intero sistema di produzione, stoccaggio e utilizzo dell’idrogeno. Dal momento che ad oggi non esistono stazioni di rifornimento a idrogeno per i treni in Italia, il progetto include attività di R&D (in linea con l’investimento 3.5) per sviluppo di elettrolizzatori ad alta pressione (TRL 5-7), sistemi di stoccaggio ad alta capacità con possibilità di utilizzo di idruri metallici o liquidi (TRL 3-5). Grazie a questi investimenti, sarà possibile convertire circa 9 stazioni di rifornimento su 6 linee ferroviarie.
  3. Missione 2, Componente 2.4 Sviluppare un trasporto locale più sostenibile
    Investimento 4.1: Rafforzamento mobilità ciclistica
    Il numero di ciclisti è in costante crescita dal 2013 (con crescita di oltre il 40 per cento nel 2018) e, oltre alla diffusione di un mezzo di trasporto non inquinante rappresenta una fonte di indotto economico dal valore di 7,6  miliardi di euro ogni anno. A causa dell’emergenza Covid-19, si prevede una crescita ancora più pronunciata del settore, con numero di ciclisti nel 2020 aumentato del 20 per cento rispetto al 2019. L’intervento si pone l’obiettivo di facilitare e promuovere ulteriormente la crescita del settore tramite realizzazione e manutenzione di reti ciclabili in ambito urbano, metropolitano, regionale e nazionale, sia con scopi turistici o ricreativi, sia per favorire gli spostamenti quotidiani e  l'intermodalità, garantendo la sicurezza. La misura ha anche l’obiettivo di migliorare la coesione sociale a livello nazionale, con il 50 per cento delle risorse destinate alla Regioni del Sud.
    Nello specifico, la misura prevede la realizzazione di circa 570 km di piste ciclabili urbane e metropolitane e di circa 1.250 km di piste ciclabili turistiche. 
  4. Missione 2, Componente 2.4 Sviluppare un trasporto locale più sostenibile
    Investimento 4.2: Sviluppo trasporto rapido di massa
    Le auto private sono il mezzo di trasporto più utilizzato in Italia: nel 2019, su 36 milioni di persone over-18, almeno 2 persone su 3 hanno usato ogni giorno l’auto. L’utilizzo delle auto private sul totale dei viaggi è di oltre il 60 per cento, mentre l’utilizzo di sistemi pubblici di trasporto è solo del 10 per cento circa, con conseguente congestione e traffico nelle aree urbane oltre a maggiori problemi legati a inquinamento. La misura si pone il problema di ridurre le problematiche legate al trasporto su auto tramite sviluppo di sistemi di trasporto rapido di massa che spostino la domanda di mobilità dalle auto private. La misura prevede la realizzazione di 240 km di rete attrezzata per le infrastrutture del trasporto rapido di massa suddivise in metro (11 km), tram (85 km), filovie (120 km), funivie (15 km). Il focus dell’intervento sarà principalmente sulle aree metropolitane delle maggiori città italiane. L’obiettivo è ottenere uno spostamento di almeno il 10 per cento del traffico su auto private verso il sistema di trasporto pubblico.
  5. Missione 2, Componente 2.4 Sviluppare un trasporto locale più sostenibile
    Investimento 4.3: Sviluppo infrastrutture di ricarica elettrica
    Lo sviluppo di mobilità basata su veicoli elettrici rappresenta una rilevante opportunità di decarbonizzazione del settore, ma ad oggi è estremamente limitata ed incide per lo 0,1 per cento sul totale dei veicoli. Per raggiungere gli obiettivi europei in materia di decarbonizzazione è previsto un parco circolante di circa 6 milioni di veicoli elettrici al 2030 per i quali si stima siano necessari 31.500 punti di ricarica rapida pubblici. La misura si pone di conseguenza l’obiettivo di costruire le infrastrutture abilitanti al fine di promuovere lo sviluppo di mobilità sostenibile e accelerare la transizione del modello tradizionale di stazioni di rifornimento basate su carburante verso punti di rifornimento per veicoli elettrici. Per realizzazione questi obiettivi, l’intervento è finalizzato allo sviluppo di 7.500 punti di ricarica rapida in autostrada e 13.755 in centri urbani, oltre a 100 stazioni di ricarica sperimentali con tecnologie per lo stoccaggio dell’energia.
  6. Missione 2, Componente 2.4 Sviluppare un trasporto locale più sostenibile
    Investimento 4.4: Rinnovo flotte bus, treni verdi
    La misura prevede tre interventi:
    • Rinnovo flotta autobus con mezzi a basso impatto ambientale
    • Rinnovo flotta treni per trasporto regionale e intercity con mezzi a propulsione alternativa
    • Rinnovo parco veicoli dei Vigili del Fuoco
    Il rinnovo della flotta con autobus a basso impatto ambientale avviene accelerando l’attuazione del Piano Strategico Nazionale per la Mobilità Sostenibile e prevede il progressivo rinnovo degli autobus per il trasporto pubblico locale e la realizzazione di infrastrutture di ricarica dedicate. In particolare, è previsto l’acquisto entro il 2026 di circa 3.360 bus a basse emissioni. Circa un terzo delle risorse sono destinate alle principali città italiane. L’investimento per il rinnovo di parte della flotta di treni per trasporto regionale con mezzi a propulsione alternativa consentirà di ridurre l'età media del parco rotabile regionale tramite l'acquisto di unità a propulsione elettrica e a idrogeno. La misura prevede l’acquisto di 53 treni per sostituire un numero equivalente di vecchie unità entro il 2026. A questi vanno aggiunte 100 carrozze di nuova concezione sviluppate con materiali riciclabili e rivestite con pannelli fotovoltaici. Infine, verrà finanziato l’ammodernamento del parco automezzi dei Vigili del Fuoco, nello specifico con l’introduzione di circa 3.600 veicoli elettrici e veicoli alimentati a gas per i servizi istituzionali e l’introduzione di 200 nuovi mezzi con alimentazione ibrida elettrico-endotermica negli aeroporti.
  7. Missione 2, Componente 2.4 Sviluppare un trasporto locale più sostenibile
    Riforma 4.1: Procedure più rapide per la valutazione dei progetti nel settore dei sistemi di trasporto pubblico locale con impianti fissi e nel settore del trasporto rapido di massa
    La riforma si pone l’obiettivo di accelerare le tempistiche di realizzazione di interventi e di semplificare le procedure di valutazione di progetti nel trasporto pubblico locale e trasporto rapido di massa, razionalizzando le responsabilità ed eliminando le duplicazioni di competenze nell’ambito della valutazione dei progetti all'interno della stessa Amministrazione.
     

TIPOLOGIA INTERVENTO 

Importo totale

di cui Progetti in essere

di cui Nuovi Progetti

Sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto stradale*

230.000.000

-

230.000.000

Sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto ferroviario*

300.000.000

-

300.000.000

Rafforzamento mobilità ciclistica

600.000.000

200.000.000

400.000.000

Ciclovie turistiche

400.000.000

150.000.000

250.000.000

Ciclovie urbane

200.000.000

50.000.000

150.000.000

Rinnovo flotte bus e treni verdi

3.215.000.000

600.000.000

2.615.000.000

Bus

2.415.000.000

500.000.000

1.915.000.000

Treni

800.000.000

100.000.000

700.000.000

Bus elettrici (filiera industriale)**

300.000.000

50.000.000

250.000.000

Sviluppo trasporto rapido di massa

3.600.000.000

1.400.000.000

2.200.000.000

TOTALE INVESTIMENTI

8.245.000.000

2.250.000.000

5.995.000.000

  1. (*) in collaborazione con il Ministero per la Transizione Ecologica
    (**) in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico in sinergia con il Ministero per la Transizione Ecologica

 

La Missione 3, Infrastrutture per una mobilità sostenibile, è interamente dedicata allo sviluppo di una mobilità realmente sostenibile. Con 25,4 miliardi di euro di investimenti, è una tra le più importanti – per risorse impiegate – tra le missioni dell’intero PNRR.

Missione 3 - Infrastrutture per una mobilità sostenibile

La missione mira a rendere, entro il 2026, il sistema infrastrutturale più moderno, digitale e sostenibile, in grado di rispondere alla sfida della decarbonizzazione indicata dall’Unione Europea con le strategie connesse allo European Green Deal (in particolare la “strategia per la mobilità intelligente e sostenibile”, pubblicata il 9 Dicembre 2020) e di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile individuati dall’agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Gli investimenti previsti si pongono in linea con quanto previsto dall’attuale Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), laddove prevede che “Per i trasporti si attribuisce rilievo prioritario alle politiche per il contenimento del fabbisogno di mobilità e all’incremento della mobilità collettiva, in particolare su rotaia, compreso lo spostamento del trasporto merci da gomma a ferro”. Come previsto dal PNIEC, “è necessario integrare le cosiddette misure “improve” (relative all’efficienza e alle emissioni dei veicoli) con gli strumenti finalizzati a ridurre il fabbisogno di mobilità (misure “avoid”) e l’efficienza dello spostamento (misure “shift”).”

Inoltre, come indicato dalla Commissione nelle Raccomandazioni specifiche per Paese (CSR) 2020 e 2019 per l’Italia, “Investire nel trasporto e nelle infrastrutture sostenibili è anche un modo per affrontare le sfide ambientali. Occorrono investimenti verdi consistenti per conseguire gli ambiziosi obiettivi dell'UE in materia di energia e clima per il 2030”. Allo stesso modo, la Commissione ha sottolineato che la crisi socioeconomica derivante dalla pandemia “comporta il rischio di accentuare le disparità regionali e territoriali all'interno del paese, esacerbando le tendenze divergenti tra le regioni meno sviluppate e quelle più sviluppate, tra le periferie sociali e il resto delle aree urbane, nonché tra alcune zone urbane e zone rurali”, richiedendo politiche mirate a evitare questo rischio.

L’attuale sistema delle infrastrutture del trasporto in Italia sconta carenze e ritardi che hanno effetti significativi sul potenziale di crescita e sulla competitività del Paese. Tale debolezza è acuita dal permanere di forti divari territoriali, che travalicano l’usuale differenza fra Nord e Sud; ma anche tra aree urbane e aree interne e rurali, che rappresentano un forte ostacolo alla convergenza economica e sociale e determinano livelli di qualità dei servizi di trasporto molto difformi sul territorio; limitano di fatto le possibilità di movimento delle persone, lasciando intere comunità isolate; e rappresentano un forte ostacolo alla convergenza economica.

Nel sistema ferroviario destinato al trasporto di passeggeri, la principale infrastruttura di collegamento del Paese, la rete ad alta velocità si ferma alla Napoli/Salerno. La popolazione residente non servita da quella tratta ferroviaria risulta quindi scollegata dalla rete ad alta velocità e nel complesso, nel Mezzogiorno, la capacità, l'affidabilità e la frequenza dei servizi ferroviari sono limitate, con lunghi tempi di percorrenza. Questa situazione riguarda anche il Centro del Paese dove è necessario potenziare i collegamenti ferroviari Ovest-Est (ad esempio, da Roma a Pescara e da Orte a Falconara), consentendo l’accesso ad una moderna rete ferroviaria alla popolazione residente nelle zone interne. Attualmente, il 90% del traffico di passeggeri in Italia avviene su strada (860 miliardi di passeggeri/km all'anno), mentre sulle ferrovie viaggia solo il 6% dei passeggeri (rispetto al 7,9% in Europa), con la conseguenza che il settore del trasporto risulta tra quelli maggiormente responsabili delle emissioni climalteranti, con un contributo pari al 23,3% delle emissioni totali di gas serra (pur essendo diminuite del 2,7% nel periodo 1990-2017, fonte Annuario ISPRA, 2020). Nella “Strategia per una mobilità intelligente e sostenibile” dell’UE del 2020, la Commissione europea ha indicato come obiettivo il raddoppio del traffico ferroviario ad alta velocità entro il 2030, triplicandolo entro il 2050. Inoltre, entro il 2030 il trasporto intermodale su rotaia e su vie navigabili interne dovrà essere in grado di competere in condizioni di parità con il trasporto esclusivamente su strada. La mancanza di un efficiente sistema infrastrutturale ha effetti anche sul trasporto delle merci: in assenza di collegamenti ferroviari efficace e efficienti, il trasporto su strada rimane l’opzione principale: le merci viaggiano per circa per il 54,5% su strada (circa 100 miliardi di tonnellate-km) e per circa l’11 % su rotaia (rispetto al 18,7% circa in Europa), con conseguenti congestioni e problemi di sicurezza lungo le arterie autostradali. Per aumentare i volumi delle merci su rotaia, è necessario aumentare la capacità della rete e dei nodi ma occorre migliorare anche i collegamenti tra la rete ferroviaria e i porti e gli aeroporti. In questo ambito, la “Strategia per una mobilità intelligente e sostenibile” dell’UE indica l’obiettivo di aumentare il traffico merci su rotaia del 50% entro il 2030 e di raddoppiarlo entro il 2050. Ulteriori nodi da affrontare riguardano il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi digitali nei porti e negli aeroporti e più in generale la competitività del sistema della logistica. Su questo pesano anche i colli di bottiglia che impediscono un rapido collegamento delle linee ferroviarie nazionali con le infrastrutture portuali: binari inadeguati, distanza eccessiva dei binari dalle banchine e costi elevati delle operazioni di movimentazione nei porti comportano la necessità di sviluppare l'intermodalità portuale e i collegamenti dell'ultimo miglio, soprattutto ferroviari. Date queste premesse, la missione intende realizzare opere necessarie a intervenire su quei fattori di debolezza che hanno penalizzato lo sviluppo economico del Paese, contribuendo al raggiungimento dei target europei di riduzione delle emissioni e di progressiva decarbonizzazione della mobilità. Tali investimenti, inoltre, avranno una particolare attenzione ai territori meno collegati e saranno quindi volti a colmare il divario fra Nord e Sud e tra le aree urbane e aree interne e rurali del Paese. In questo modo, essi favoriranno la coesione sociale e la convergenza economica fra le aree del Paese, uniformando la qualità dei servizi di trasporto su tutto il territorio nazionale. La missione si articola in due componenti.

Gli interventi contenuti nella prima componente – Investimenti sulla rete ferroviaria – sono destinati allo sviluppo del sistema ferroviario italiano: questa componente è dedicata al completamento dei principali assi ferroviari ad alta velocità ed alta capacità, all’integrazione fra questi e la rete ferroviaria regionale e alla messa in sicurezza dell’intera rete ferroviaria. L’obiettivo principale è potenziare il trasporto su ferro di passeggeri e merci, aumentando la capacità e la connettività della ferrovia e migliorando la qualità del servizio lungo i principali collegamenti nazionali e regionali, anche attraverso il rafforzamento dei collegamenti transfrontalieri.

La seconda componente – Intermodalità e logistica integrata – prevede interventi a supporto dell’ammodernamento e della digitalizzazione del sistema della logistica. In stretta connessione con l’impianto strategico di questa Missione, a valere su risorse nazionali verranno inoltre realizzati investimenti per la Sicurezza stradale 4.0, per migliorare la sicurezza e la resilienza climatica/sismica di ponti e viadotti, utilizzando le soluzioni fornite dall’innovazione tecnologica e in un’ottica di adattamento ai cambiamenti climatici; saranno finanziati interventi per lo sviluppo del sistema portuale per il miglioramento della competitività, capacità e produttività dei porti italiani, con una particolare attenzione alla riduzione delle emissioni inquinanti; si realizzeranno infine ulteriori interventi di rafforzamento del Servizio ferroviario regionale.

Complessivamente, gli investimenti previsti sono coerenti con la strategia nazionale sulla mobilità del Mims, come delineata nel documento di programmazione “Italia Veloce” allegato al DEF 2020.

 

La prima componente della missione, Investimenti sulla rete ferroviaria, destina 24,77 miliardi di euro per:

• Decarbonizzazione e riduzione delle emissioni attraverso il trasferimento del traffico passeggeri e merci dalla strada alla ferrovia;
• Aumento della connettività e della coesione territoriale attraverso la riduzione dei tempi di viaggio;
• Digitalizzazione delle reti di trasporto;
• Aumento della competitività dei sistemi produttivi, in particolare del Sud, attraverso il miglioramento dei  collegamenti ferroviari.

La seconda componente della missione, Intermodalità e logistica integrata, stanzia 630 milioni di euro per:

• Potenziamento della competitività del sistema portuale italiano in una dimensione di sostenibilità e sviluppo delle infrastrutture intermodali sulla base di una pianificazione integrata;

• Miglioramento della sostenibilità ambientale, resilienza ai cambiamenti climatici ed efficientamento energetico dei porti;

• Digitalizzazione della catena logistica e del traffico aereo;

• Riduzione delle emissioni connesse all'attività di movimentazione delle merci.

Il successo della Missione 3 consentirà di ottenere benefici trasversali in ambito territoriale e generazionale. Il completamento e il rafforzamento della rete ferroviaria ad alta velocità contribuiranno a fornire uguali opportunità di sviluppo a tutto il territorio permettendo al Paese di allinearsi ai livelli delle reti ferroviarie europee. Il significativo potenziamento nell'offerta di trasporto modificherà radicalmente le scelte di viaggio dei passeggeri, dei lavoratori e dei giovani. Per questi ultimi, dal punto di vista generazionale le opportunità di mobilità sono fondamentali per la loro formazione e per il loro corretto collocamento nel framework lavorativo. Gli investimenti per l’alta velocità della Missione 3 sono affiancati da interventi che mirano ad assicurare una maggiore e migliore offerta di linee ferroviarie regionali e l’adeguamento di quelle urbane. Nella stessa direzione vanno anche le misure dedicate all'upgrading, elettrificazione e resilienza delle linee ferroviarie al Sud e il piano stazioni al Sud, soprattutto se saprà offrire buone connessioni con il sistema della mobilità urbana.

Sono misure importanti per potenziare la mobilità delle donne, le quali utilizzano più degli uomini i trasporti collettivi e meno l’auto privata. Le donne tendono, inoltre, ad avere delle catene di spostamenti quotidiani più spezzate e complesse degli uomini, i quali si limitano spesso al tragitto casa-lavoro-casa. Dal punto di vista territoriale, si auspica che gli investimenti produrranno un’inversione dei fenomeni di depauperamento demografico e socio-economico dei territori meno collegati, fungendo da fattore di coesione territoriale.

Una migliore e più estesa rete ferroviaria e una rete stradale smart sono imprescindibili per contribuire ad aumentare la competitività del Paese, colmare il divario tra il nord e il Mezzogiorno, garantire collegamenti rapidi ed efficienti tra l’est e l’ovest della penisola e uniformare la qualità dei servizi di trasporto su tutto il territorio nazionale. A tal fine molti degli interventi riguardano infrastrutture che saranno realizzate a beneficio delle aree e delle città del Sud, anche grazie all'integrazione con le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Per quanto riguarda il sistema aeroportuale gli investimenti presenti nella misura produrranno impatti positivi come lo sviluppo di nuove aree e settori produttivi indotto dalla digitalizzazione e ottimizzazione della catena logistica.

TIPOLOGIA INTERVENTO

Importo totale

di cui Progetti in essere

di cui Nuovi Progetti

Collegamenti ferroviari AV verso il Sud per passeggeri e merci

4.640.000.000

2.523.130.000

2.116.870.000

Collegamenti ferroviari AV con il Mezzogiorno per passeggeri e merci (Napoli - Bari)

1.400.000.000

1.400.000.000

-

Collegamenti ferroviari AV con il Mezzogiorno per passeggeri e merci (Palermo-Catania)

1.440.000.000

1.123.130.000

316.870.000

Collegamenti ferroviari AV con il Mezzogiorno per passeggeri e merci (Salerno-Reggio Calabria)

1.800.000.000

-

1.800.000.000

Linee AV nel Nord che collegano all'Europa

8.570.140.000

6.218.840.000

2.351.300.000

Linee di collegamento AV con l’Europa nel Nord (Brescia-Verona-Vicenza - Padova)

3.670.000.000

2.248.700.000

1.421.300.000

Linee di collegamento AV con l’Europa nel Nord (Liguria-Alpi)

3.970.140.000

3.970.140.000

-

Linee di collegamento AV con l’Europa nel Nord (Verona-Brennero - opere di adduzione)

930.000.000

-

930.000.000

Connessioni diagonali

1.580.170.000

20.000.000

1.560.170.000

Collegamenti diagonali (Roma-Pescara)

620.170.000

-

620.170.000

Collegamenti diagonali (Orte-Falconara)

510.000.000

-

510.000.000

Collegamenti diagonali (Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia)

450.000.000

20.000.000

430.000.000

Sviluppo del sistema europeo di gestione del trasporto ferroviario (ERTMS)

2.970.000.000

270.000.000

2.700.000.000

Rafforzamento dei nodi ferroviari metropolitani e dei collegamenti nazionali chiave

2.970.422.500

2.172.240.000

798.182.500

Potenziamento delle linee regionali

936.000.000

-

936.000.000

Potenziamento, elettrificazione e aumento della resilienza delle ferrovie nel Sud

2.400.000.000

-

2.400.000.000

Miglioramento delle stazioni ferroviarie nel Sud

700.000.000

-

700.000.000

TOTALE INVESTIMENTI

24.766.732.500

11.204.210.000

13.562.522.500

 

Grazie alle risorse del Fondo Complementare sono previsti investimenti dedicati alla mobilità sostenibile sia attraverso il rinnovo della parco circolante degli autobus, sia per il rinnovo della flotta dei mezzi navali, oltre a ulteriori investimenti nel settore portuale e quello ferroviario.

Più nel dettaglio:

TIPOLOGIA INTERVENTO

Importo totale

Rinnovo flotta autobus TPL per il trasporto pubblico extraurbano e suburbano (*) (a)

600.000.000

Navigazione Green (*) (b)

800.000.000

Potenziamento ferrovie regionali (**)

1.550.000.000

Piano Nazionale del Cold ironing (**)

700.000.000

TOTALE

3.650.000.000

 

 

 

 

 

 

 

 

 



 

(*) investimenti complementari agli interventi della missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” del PNRR;
(**) investimenti complementari agli interventi della missione 3 “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” del PNRR;
(a) 600 milioni di euro destinati all’acquisto di autobus ad alimentazione a metano, elettrica o ad idrogeno e relative infrastrutture di alimentazione, adibiti al trasporto pubblico extraurbano e suburbano;
(b) 800 milioni di euro suddivisi in tre sub-investimenti:
- 500 milioni di euro per rinnovare la flotta navale mediterranea con unità a combustibile in grado di ridurre l’impatto ambientale;
- 80 milioni di euro per rinnovo della flotta navale per l’attraversamento stretto di Messina: mezzi veloci, di proprietà RFI, che garantiscono la continuità territoriale in interconnessione con i treni da/per Villa S.Giovanni e Messina con nuovi mezzi ibridi a basse emissioni, ibridizzazione di 3 unità navali per trasporto treni, di proprietà di RFI, per limitare le emissioni atmosferiche.

- 220 milioni di euro per aumentare la disponibilità di combustibili marini alternativi (GNL).

Numerose le iniziative, tra le quali il programma per realizzare piste ciclabili di collegamento tra stazioni ferroviarie e università.

Sono ben 41 le città italiane che aderiscono alla Settimana europea della mobilità, con diverse iniziative che possono essere l'istituzione di una giornata senz'auto, altre iniziative mirate solo nell'ambito della settimana della mobilità sostenibile, oppure misure permantemente adottate nell'ambito cittadino.

 

Allegati

2021_EMW_Thematic_Guidelines_IT.pdf

 

Data di ultima modifica: 15/09/2021

Data di pubblicazione: 15/09/2021

 

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