Scorrimento di una graduatoria di mobilità volontaria
Risposta del Dott. Massimo Monteverdi
Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili – 15 settembre 2021
Servizi Comunali Mobilità Trasporti e viabilitàMinistero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili
Settimana europea della mobilità sostenibile
“Muoviti sostenibile…e in salute”, su sicurezza e salubrità delle scelte di mobilità sostenibile
Dal 16 al 22 settembre si celebra la ventesima edizione della Settimana Europea della Mobilità.
Questa speciale edizione del ventennale, intitolata “Muoviti sostenibile…e in salute” è incentrata sulla sicurezza e sulla salubrità delle scelte di mobilità sostenibile: per questo, i cittadini europei sono incoraggiati a tenersi in forma fisicamente e mentalmente, esplorando la bellezza delle città, e a mostrare considerazione per l'ambiente e la salute degli altri nella scelta tra le differenti modalità di trasporto.
La scelta dello slogan “Muoviti sostenibile…e in salute” rende omaggio alle difficoltà che il mondo intero ha dovuto affrontare durante la pandemia di Covid-19 ed è anche un invito a riflettere sulle opportunità di cambiamento derivanti da questa crisi sanitaria senza precedenti. Proprio su questo tema le città e le amministrazioni locali hanno proposto indicazioni creative e senza precedenti alla pandemia e la Settimana Europea della Mobilità intende celebrare la resilienza delle città e i loro successi, sostenendo lo slancio e le tendenze iniziate lo scorso anno, come l'aumento della mobilità attiva e l'uso della mobilità a basse o zero emissioni.
Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims), fin dal cambio del nome, ha dato grande attenzione al tema della mobilità sostenibile evidenziando – anche attraverso la creazione di un apposito Dipartimento - l’importanza di promuovere la ripresa economica del Paese in modo sostenibile, anche sul piano sociale e ambientale, dando anche rilievo ad una visione di sviluppo, in linea con le attuali politiche europee e i principi del Next Generation Eu.
Sono ingenti le risorse destinate alla mobilità sostenibile che il Mims è chiamato a gestire e che provengono sia dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), incluse quelle del Fondo Complementare, sia da altre fonti nazionali e comunitarie.
Nell'ambito del PNRR diverse componenti, nelle missioni di competenza Mims, anche in cooperazione con il Ministero della Transizione ecologia e altri ministeri, sono dedicate alla mobilità sostenibile.
Alcune componenti della missione 2, Rivoluzione verde e transizione ecologica, sono finalizzate alla mobilità sostenibile. Nella seconda componente della missione, troviamo infatti risorse per lo sviluppo di un trasporto locale più sostenibile, non solo ai fini della decarbonizzazione ma anche come leva di miglioramento complessivo della qualità della vita: sono ben 8,58 miliardi dedicati al rafforzamento della mobilità ciclistica, allo sviluppo del trasporto pubblico di massa e delle infrastrutture di ricarica elettrica, al rinnovo delle flotte di bus e treni verdi, oltre a procedure più rapide per la valutazione di progetti nel settore dei sistemi di trasporto pubblico locale e nel settore del trasporto rapido di massa, che si sommano a 530 milioni dedicati alle sperimentazioni dell’uso dell’idrogeno per il trasporto stradale e ferroviario.
Missione 2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica
TIPOLOGIA INTERVENTO |
Importo totale |
di cui Progetti in essere |
di cui Nuovi Progetti |
Sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto stradale* |
230.000.000 |
- |
230.000.000 |
Sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto ferroviario* |
300.000.000 |
- |
300.000.000 |
Rafforzamento mobilità ciclistica |
600.000.000 |
200.000.000 |
400.000.000 |
Ciclovie turistiche |
400.000.000 |
150.000.000 |
250.000.000 |
Ciclovie urbane |
200.000.000 |
50.000.000 |
150.000.000 |
Rinnovo flotte bus e treni verdi |
3.215.000.000 |
600.000.000 |
2.615.000.000 |
Bus |
2.415.000.000 |
500.000.000 |
1.915.000.000 |
Treni |
800.000.000 |
100.000.000 |
700.000.000 |
Bus elettrici (filiera industriale)** |
300.000.000 |
50.000.000 |
250.000.000 |
Sviluppo trasporto rapido di massa |
3.600.000.000 |
1.400.000.000 |
2.200.000.000 |
TOTALE INVESTIMENTI |
8.245.000.000 |
2.250.000.000 |
5.995.000.000 |
La Missione 3, Infrastrutture per una mobilità sostenibile, è interamente dedicata allo sviluppo di una mobilità realmente sostenibile. Con 25,4 miliardi di euro di investimenti, è una tra le più importanti – per risorse impiegate – tra le missioni dell’intero PNRR.
Missione 3 - Infrastrutture per una mobilità sostenibile
La missione mira a rendere, entro il 2026, il sistema infrastrutturale più moderno, digitale e sostenibile, in grado di rispondere alla sfida della decarbonizzazione indicata dall’Unione Europea con le strategie connesse allo European Green Deal (in particolare la “strategia per la mobilità intelligente e sostenibile”, pubblicata il 9 Dicembre 2020) e di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile individuati dall’agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Gli investimenti previsti si pongono in linea con quanto previsto dall’attuale Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), laddove prevede che “Per i trasporti si attribuisce rilievo prioritario alle politiche per il contenimento del fabbisogno di mobilità e all’incremento della mobilità collettiva, in particolare su rotaia, compreso lo spostamento del trasporto merci da gomma a ferro”. Come previsto dal PNIEC, “è necessario integrare le cosiddette misure “improve” (relative all’efficienza e alle emissioni dei veicoli) con gli strumenti finalizzati a ridurre il fabbisogno di mobilità (misure “avoid”) e l’efficienza dello spostamento (misure “shift”).”
Inoltre, come indicato dalla Commissione nelle Raccomandazioni specifiche per Paese (CSR) 2020 e 2019 per l’Italia, “Investire nel trasporto e nelle infrastrutture sostenibili è anche un modo per affrontare le sfide ambientali. Occorrono investimenti verdi consistenti per conseguire gli ambiziosi obiettivi dell'UE in materia di energia e clima per il 2030”. Allo stesso modo, la Commissione ha sottolineato che la crisi socioeconomica derivante dalla pandemia “comporta il rischio di accentuare le disparità regionali e territoriali all'interno del paese, esacerbando le tendenze divergenti tra le regioni meno sviluppate e quelle più sviluppate, tra le periferie sociali e il resto delle aree urbane, nonché tra alcune zone urbane e zone rurali”, richiedendo politiche mirate a evitare questo rischio.
L’attuale sistema delle infrastrutture del trasporto in Italia sconta carenze e ritardi che hanno effetti significativi sul potenziale di crescita e sulla competitività del Paese. Tale debolezza è acuita dal permanere di forti divari territoriali, che travalicano l’usuale differenza fra Nord e Sud; ma anche tra aree urbane e aree interne e rurali, che rappresentano un forte ostacolo alla convergenza economica e sociale e determinano livelli di qualità dei servizi di trasporto molto difformi sul territorio; limitano di fatto le possibilità di movimento delle persone, lasciando intere comunità isolate; e rappresentano un forte ostacolo alla convergenza economica.
Nel sistema ferroviario destinato al trasporto di passeggeri, la principale infrastruttura di collegamento del Paese, la rete ad alta velocità si ferma alla Napoli/Salerno. La popolazione residente non servita da quella tratta ferroviaria risulta quindi scollegata dalla rete ad alta velocità e nel complesso, nel Mezzogiorno, la capacità, l'affidabilità e la frequenza dei servizi ferroviari sono limitate, con lunghi tempi di percorrenza. Questa situazione riguarda anche il Centro del Paese dove è necessario potenziare i collegamenti ferroviari Ovest-Est (ad esempio, da Roma a Pescara e da Orte a Falconara), consentendo l’accesso ad una moderna rete ferroviaria alla popolazione residente nelle zone interne. Attualmente, il 90% del traffico di passeggeri in Italia avviene su strada (860 miliardi di passeggeri/km all'anno), mentre sulle ferrovie viaggia solo il 6% dei passeggeri (rispetto al 7,9% in Europa), con la conseguenza che il settore del trasporto risulta tra quelli maggiormente responsabili delle emissioni climalteranti, con un contributo pari al 23,3% delle emissioni totali di gas serra (pur essendo diminuite del 2,7% nel periodo 1990-2017, fonte Annuario ISPRA, 2020). Nella “Strategia per una mobilità intelligente e sostenibile” dell’UE del 2020, la Commissione europea ha indicato come obiettivo il raddoppio del traffico ferroviario ad alta velocità entro il 2030, triplicandolo entro il 2050. Inoltre, entro il 2030 il trasporto intermodale su rotaia e su vie navigabili interne dovrà essere in grado di competere in condizioni di parità con il trasporto esclusivamente su strada. La mancanza di un efficiente sistema infrastrutturale ha effetti anche sul trasporto delle merci: in assenza di collegamenti ferroviari efficace e efficienti, il trasporto su strada rimane l’opzione principale: le merci viaggiano per circa per il 54,5% su strada (circa 100 miliardi di tonnellate-km) e per circa l’11 % su rotaia (rispetto al 18,7% circa in Europa), con conseguenti congestioni e problemi di sicurezza lungo le arterie autostradali. Per aumentare i volumi delle merci su rotaia, è necessario aumentare la capacità della rete e dei nodi ma occorre migliorare anche i collegamenti tra la rete ferroviaria e i porti e gli aeroporti. In questo ambito, la “Strategia per una mobilità intelligente e sostenibile” dell’UE indica l’obiettivo di aumentare il traffico merci su rotaia del 50% entro il 2030 e di raddoppiarlo entro il 2050. Ulteriori nodi da affrontare riguardano il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi digitali nei porti e negli aeroporti e più in generale la competitività del sistema della logistica. Su questo pesano anche i colli di bottiglia che impediscono un rapido collegamento delle linee ferroviarie nazionali con le infrastrutture portuali: binari inadeguati, distanza eccessiva dei binari dalle banchine e costi elevati delle operazioni di movimentazione nei porti comportano la necessità di sviluppare l'intermodalità portuale e i collegamenti dell'ultimo miglio, soprattutto ferroviari. Date queste premesse, la missione intende realizzare opere necessarie a intervenire su quei fattori di debolezza che hanno penalizzato lo sviluppo economico del Paese, contribuendo al raggiungimento dei target europei di riduzione delle emissioni e di progressiva decarbonizzazione della mobilità. Tali investimenti, inoltre, avranno una particolare attenzione ai territori meno collegati e saranno quindi volti a colmare il divario fra Nord e Sud e tra le aree urbane e aree interne e rurali del Paese. In questo modo, essi favoriranno la coesione sociale e la convergenza economica fra le aree del Paese, uniformando la qualità dei servizi di trasporto su tutto il territorio nazionale. La missione si articola in due componenti.
Gli interventi contenuti nella prima componente – Investimenti sulla rete ferroviaria – sono destinati allo sviluppo del sistema ferroviario italiano: questa componente è dedicata al completamento dei principali assi ferroviari ad alta velocità ed alta capacità, all’integrazione fra questi e la rete ferroviaria regionale e alla messa in sicurezza dell’intera rete ferroviaria. L’obiettivo principale è potenziare il trasporto su ferro di passeggeri e merci, aumentando la capacità e la connettività della ferrovia e migliorando la qualità del servizio lungo i principali collegamenti nazionali e regionali, anche attraverso il rafforzamento dei collegamenti transfrontalieri.
La seconda componente – Intermodalità e logistica integrata – prevede interventi a supporto dell’ammodernamento e della digitalizzazione del sistema della logistica. In stretta connessione con l’impianto strategico di questa Missione, a valere su risorse nazionali verranno inoltre realizzati investimenti per la Sicurezza stradale 4.0, per migliorare la sicurezza e la resilienza climatica/sismica di ponti e viadotti, utilizzando le soluzioni fornite dall’innovazione tecnologica e in un’ottica di adattamento ai cambiamenti climatici; saranno finanziati interventi per lo sviluppo del sistema portuale per il miglioramento della competitività, capacità e produttività dei porti italiani, con una particolare attenzione alla riduzione delle emissioni inquinanti; si realizzeranno infine ulteriori interventi di rafforzamento del Servizio ferroviario regionale.
Complessivamente, gli investimenti previsti sono coerenti con la strategia nazionale sulla mobilità del Mims, come delineata nel documento di programmazione “Italia Veloce” allegato al DEF 2020.
La prima componente della missione, Investimenti sulla rete ferroviaria, destina 24,77 miliardi di euro per:
• Decarbonizzazione e riduzione delle emissioni attraverso il trasferimento del traffico passeggeri e merci dalla strada alla ferrovia;
• Aumento della connettività e della coesione territoriale attraverso la riduzione dei tempi di viaggio;
• Digitalizzazione delle reti di trasporto;
• Aumento della competitività dei sistemi produttivi, in particolare del Sud, attraverso il miglioramento dei collegamenti ferroviari.
La seconda componente della missione, Intermodalità e logistica integrata, stanzia 630 milioni di euro per:
• Potenziamento della competitività del sistema portuale italiano in una dimensione di sostenibilità e sviluppo delle infrastrutture intermodali sulla base di una pianificazione integrata;
• Miglioramento della sostenibilità ambientale, resilienza ai cambiamenti climatici ed efficientamento energetico dei porti;
• Digitalizzazione della catena logistica e del traffico aereo;
• Riduzione delle emissioni connesse all'attività di movimentazione delle merci.
Il successo della Missione 3 consentirà di ottenere benefici trasversali in ambito territoriale e generazionale. Il completamento e il rafforzamento della rete ferroviaria ad alta velocità contribuiranno a fornire uguali opportunità di sviluppo a tutto il territorio permettendo al Paese di allinearsi ai livelli delle reti ferroviarie europee. Il significativo potenziamento nell'offerta di trasporto modificherà radicalmente le scelte di viaggio dei passeggeri, dei lavoratori e dei giovani. Per questi ultimi, dal punto di vista generazionale le opportunità di mobilità sono fondamentali per la loro formazione e per il loro corretto collocamento nel framework lavorativo. Gli investimenti per l’alta velocità della Missione 3 sono affiancati da interventi che mirano ad assicurare una maggiore e migliore offerta di linee ferroviarie regionali e l’adeguamento di quelle urbane. Nella stessa direzione vanno anche le misure dedicate all'upgrading, elettrificazione e resilienza delle linee ferroviarie al Sud e il piano stazioni al Sud, soprattutto se saprà offrire buone connessioni con il sistema della mobilità urbana.
Sono misure importanti per potenziare la mobilità delle donne, le quali utilizzano più degli uomini i trasporti collettivi e meno l’auto privata. Le donne tendono, inoltre, ad avere delle catene di spostamenti quotidiani più spezzate e complesse degli uomini, i quali si limitano spesso al tragitto casa-lavoro-casa. Dal punto di vista territoriale, si auspica che gli investimenti produrranno un’inversione dei fenomeni di depauperamento demografico e socio-economico dei territori meno collegati, fungendo da fattore di coesione territoriale.
Una migliore e più estesa rete ferroviaria e una rete stradale smart sono imprescindibili per contribuire ad aumentare la competitività del Paese, colmare il divario tra il nord e il Mezzogiorno, garantire collegamenti rapidi ed efficienti tra l’est e l’ovest della penisola e uniformare la qualità dei servizi di trasporto su tutto il territorio nazionale. A tal fine molti degli interventi riguardano infrastrutture che saranno realizzate a beneficio delle aree e delle città del Sud, anche grazie all'integrazione con le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione. Per quanto riguarda il sistema aeroportuale gli investimenti presenti nella misura produrranno impatti positivi come lo sviluppo di nuove aree e settori produttivi indotto dalla digitalizzazione e ottimizzazione della catena logistica.
TIPOLOGIA INTERVENTO |
Importo totale |
di cui Progetti in essere |
di cui Nuovi Progetti |
Collegamenti ferroviari AV verso il Sud per passeggeri e merci |
4.640.000.000 |
2.523.130.000 |
2.116.870.000 |
Collegamenti ferroviari AV con il Mezzogiorno per passeggeri e merci (Napoli - Bari) |
1.400.000.000 |
1.400.000.000 |
- |
Collegamenti ferroviari AV con il Mezzogiorno per passeggeri e merci (Palermo-Catania) |
1.440.000.000 |
1.123.130.000 |
316.870.000 |
Collegamenti ferroviari AV con il Mezzogiorno per passeggeri e merci (Salerno-Reggio Calabria) |
1.800.000.000 |
- |
1.800.000.000 |
Linee AV nel Nord che collegano all'Europa |
8.570.140.000 |
6.218.840.000 |
2.351.300.000 |
Linee di collegamento AV con l’Europa nel Nord (Brescia-Verona-Vicenza - Padova) |
3.670.000.000 |
2.248.700.000 |
1.421.300.000 |
Linee di collegamento AV con l’Europa nel Nord (Liguria-Alpi) |
3.970.140.000 |
3.970.140.000 |
- |
Linee di collegamento AV con l’Europa nel Nord (Verona-Brennero - opere di adduzione) |
930.000.000 |
- |
930.000.000 |
Connessioni diagonali |
1.580.170.000 |
20.000.000 |
1.560.170.000 |
Collegamenti diagonali (Roma-Pescara) |
620.170.000 |
- |
620.170.000 |
Collegamenti diagonali (Orte-Falconara) |
510.000.000 |
- |
510.000.000 |
Collegamenti diagonali (Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia) |
450.000.000 |
20.000.000 |
430.000.000 |
Sviluppo del sistema europeo di gestione del trasporto ferroviario (ERTMS) |
2.970.000.000 |
270.000.000 |
2.700.000.000 |
Rafforzamento dei nodi ferroviari metropolitani e dei collegamenti nazionali chiave |
2.970.422.500 |
2.172.240.000 |
798.182.500 |
Potenziamento delle linee regionali |
936.000.000 |
- |
936.000.000 |
Potenziamento, elettrificazione e aumento della resilienza delle ferrovie nel Sud |
2.400.000.000 |
- |
2.400.000.000 |
Miglioramento delle stazioni ferroviarie nel Sud |
700.000.000 |
- |
700.000.000 |
TOTALE INVESTIMENTI |
24.766.732.500 |
11.204.210.000 |
13.562.522.500 |
Grazie alle risorse del Fondo Complementare sono previsti investimenti dedicati alla mobilità sostenibile sia attraverso il rinnovo della parco circolante degli autobus, sia per il rinnovo della flotta dei mezzi navali, oltre a ulteriori investimenti nel settore portuale e quello ferroviario.
Più nel dettaglio:
TIPOLOGIA INTERVENTO |
Importo totale |
Rinnovo flotta autobus TPL per il trasporto pubblico extraurbano e suburbano (*) (a) |
600.000.000 |
Navigazione Green (*) (b) |
800.000.000 |
Potenziamento ferrovie regionali (**) |
1.550.000.000 |
Piano Nazionale del Cold ironing (**) |
700.000.000 |
TOTALE |
3.650.000.000 |
(*) investimenti complementari agli interventi della missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” del PNRR;
(**) investimenti complementari agli interventi della missione 3 “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” del PNRR;
(a) 600 milioni di euro destinati all’acquisto di autobus ad alimentazione a metano, elettrica o ad idrogeno e relative infrastrutture di alimentazione, adibiti al trasporto pubblico extraurbano e suburbano;
(b) 800 milioni di euro suddivisi in tre sub-investimenti:
- 500 milioni di euro per rinnovare la flotta navale mediterranea con unità a combustibile in grado di ridurre l’impatto ambientale;
- 80 milioni di euro per rinnovo della flotta navale per l’attraversamento stretto di Messina: mezzi veloci, di proprietà RFI, che garantiscono la continuità territoriale in interconnessione con i treni da/per Villa S.Giovanni e Messina con nuovi mezzi ibridi a basse emissioni, ibridizzazione di 3 unità navali per trasporto treni, di proprietà di RFI, per limitare le emissioni atmosferiche.
- 220 milioni di euro per aumentare la disponibilità di combustibili marini alternativi (GNL).
Numerose le iniziative, tra le quali il programma per realizzare piste ciclabili di collegamento tra stazioni ferroviarie e università.
Sono ben 41 le città italiane che aderiscono alla Settimana europea della mobilità, con diverse iniziative che possono essere l'istituzione di una giornata senz'auto, altre iniziative mirate solo nell'ambito della settimana della mobilità sostenibile, oppure misure permantemente adottate nell'ambito cittadino.
Allegati
2021_EMW_Thematic_Guidelines_IT.pdf
Data di ultima modifica: 15/09/2021
Data di pubblicazione: 15/09/2021
Risposta del Dott. Massimo Monteverdi
Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – 27 maggio 2025
Risposta del Dott. Massimo Monteverdi
Risposta della Dott.ssa Ylenia Daniele
ANCI – 28 aprile 2025
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