Risposta al quesito dell'Avv. Mario Petrulli
QuesitiUn'azienda che gestisce l'impianto fotovoltaico di proprietà comunale, ha pagato con RID le bollette del consumo di energia di competenza del Comune. Ora l'azienda chiede che emettiamo una fattura elettronica di vendita dove la base imponibile è il costo sostenuto per il pagamento dell'energia (quindi anticipata per nostro conto), della quale non chiedono il pagamento, mentre l'iva corrispondente al 22% che noi dovremmo mettere in fattura ce la pagano. E' corretto questo procedimento?
Il procedimento evidenziato dal gestore è corretto: il riaddebito di spese in parola, infatti, non può rientrare nel novero del comma 3 dell’art.15 del DPR n.633/72, giacché tale previsione riguarda unicamente i riaddebiti di spese sostenute in nome e per conto di altri soggetti.
Il caso in esame, invece, può essere riferito alle disposizioni contenute nel terzo comma dell’art.3 del decreto Iva, secondo cui: “Le prestazioni di servizi rese o ricevute dai mandatari senza rappresentanza sono considerate prestazioni di servizi anche nei rapporti tra il mandante e il mandatario” (art.3, co.3, DPR n.633/72)”, inquadrando il rapporto intercorrente tra il soggetto attivo e quello passivo del riaddebito come mandato senza rappresentanza come da risoluzione n. 6/E del 11/2/1998 dell’agenzia delle entrate.
Concludendo, quindi:
• i riaddebiti di spese sostenute “per conto” di altri soggetti rientrano nell'ambito di applicazione dell’IVA;
• il servizio a fronte del quale si procede al riaddebito è dello stesso tipo di quello ricevuto dal mandatario: pertanto, se il servizio è soggetto all'aliquota ordinaria, parimenti il riaddebito dovrà essere applicata la medesima aliquota ordinaria.
3 novembre 2020 Mario Petrulli
Risposta del Dott. Andrea Dallatomasina
Risposta del Geom. Salvatore Di Bacco
Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato – Circolare 30 maggio 2025, n. 15
Risposta del Dott. Fabio Bertuccioli
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