Approfondimento di Michele Deodati

DPCM 3 Novembre 2020: nuove disposizioni organizzative per lo smart working nella P.A.

Servizi Comunali Telelavoro - Lavoro agile

Approfondimento di Michele Deodati                                                                                                     

DPCM 3 Novembre 2020: nuove disposizioni organizzative per lo smart working nella P.A.

 

Michele Deodati

 

Archiviati i decreti del 13, del 18 e del 24 ottobre, l’ultimo DPCM del 3 novembre 2020 divide l’Italia in tre zone: rossa, arancione e gialla. Ma le disposizioni sul lavoro agile vengono implementate e valgono su tutto il territorio nazionale.

 

Lavoro agile (per tutto il territorio nazionale)

Le pubbliche amministrazioni assicurano le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le potenzialità organizzative e con la qualità e l’effettività del servizio erogato  con le modalità stabilite da uno o più decreti del Ministro della pubblica amministrazione, garantendo almeno la percentuale di cui all’articolo 263, comma 1, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, che è per almeno il 50% del personale.

Non mancano indicazioni di tipo organizzativo. Nelle pubbliche amministrazioni, tenuto conto dell’evolversi della situazione epidemiologica, ciascun dirigente:

a) organizza il proprio ufficio assicurando, su base giornaliera, settimanale o plurisettimanale, lo svolgimento del lavoro agile nella percentuale più elevata possibile, e comunque in misura non inferiore a quella prevista dalla legge, del personale preposto alle attività che possono essere svolte secondo tale modalità, compatibilmente con le potenzialità organizzative e l’effettività del servizio erogato;

b) adotta nei confronti dei dipendenti di cui all’articolo 21-bis, del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 ottobre 2020, n. 126, nonché di norma nei confronti dei lavoratori fragili, ogni soluzione utile ad assicurare lo svolgimento di attività in modalità agile anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento come definite dai contratti collettivi vigenti, e lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale.

Le pubbliche amministrazioni dispongono una differenziazione dell’orario di ingresso e di uscita del personale, fatto salvo il personale sanitario e socio-sanitario, nonché quello impegnato in attività connessa all’emergenza o in servizi pubblici essenziali. È raccomandata la differenziazione dell’orario di ingresso del personale anche da parte dei datori di lavoro privati.

È fortemente raccomandato l’utilizzo della modalità di lavoro agile da parte dei datori di lavoro privati.

 

Durata ed effetti

Le disposizioni del DPCM 3 novembre 2020 si applicano dalla data del 6 novembre 2020 in sostituzione di quelle del decreto 24 ottobre 2020, e sono efficaci fino al 5 dicembre 2020.  

 

La direttiva del Ministero della pubblica amministrazione

In data 19 ottobre 2020 il Ministero della pubblica amministrazione ha emanato un decreto sul lavoro agile, prevedendo alcune indicazioni organizzative per orientare la programmazione delle amministrazioni. Tra le novità, la “mappatura delle attività”, che consiste nella ricognizione, svolta da parte delle amministrazioni in maniera strutturata e soggetta ad aggiornamento periodico, dei processi di lavoro che, in base alla dimensione organizzativa e funzionale, possono essere svolti con modalità agile.

Oltre a quanto ripreso dal DPCM alle lettere a) e b) citate più sopra, il decreto prevede che ogni dirigente:

  1. adotta, al proprio livello, le soluzioni organizzative necessarie per consentire lo svolgimento delle attività di formazione di cui alla lettera b) anche al personale che svolge attività di lavoro in presenza;
  2. favorisce la rotazione del personale di cui alla lettera a), tesa ad assicurare, nell’arco temporale settimanale o plurisettimanale, un’equilibrata alternanza nello svolgimento dell‘attività in modalità agile e di quella in presenza, tenendo comunque conto delle prescrizioni sanitarie vigenti per il distanziamento interpersonale e adeguando la presenza dei lavoratori negli ambienti di lavoro a quanto stabilito nei protocolli di sicurezza e nei documenti di valutazione dei rischi;
  3. tiene conto, nella rotazione di cui alla lettera d), ove i profili organizzativi lo consentano, delle eventuali disponibilità manifestate dai dipendenti per l’accesso alla modalità di lavoro agile, secondo criteri di priorità che considerino le condizioni di salute del dipendente e dei componenti del nucleo familiare di questi, della presenza nel medesimo nucleo di figli minori di quattordici anni, della distanza tra la zona di residenza o di domicilio e la sede di lavoro, nonché del numero e della tipologia dei mezzi di trasporto utilizzati e dei relativi tempi di percorrenza.

6 novembre 2020

Indietro

Scritto il 09/11/2020 , da Deodati Michele

Approfondimenti

Articoli correlati

Non hai trovato le informazioni che stavi cercando?

Poni un quesito ai nostri esperti

CHI SIAMO

La posta del Sindaco è rivolto ad amministratori ed operatori degli enti locali: ricco di contenuti sempre aggiornati, il cuore del portale risiede nella possibilità di accedere, in modo semplice e veloce, ad approfondimenti, informazioni, adempimenti, modelli e risposte operative per una gestione efficiente e puntuale dell'attività amministrativa.

La Posta del Sindaco - ISSN 2704-744X

INFORMAZIONI

Ricevi via email i nuovi contenuti pubblicati nel portale