Incompatibilità concessionario beni pubblici condannato ex art 110 cp

Non si conosce attraverso quale iter si sia giunti alla stipulazione della convenzione e se questa abbia affidato un servizio pubblico. Tuttavia, il reato in questione non è causa immediata e diretta di preclusione a contrattare con la PA, salvo che non sia stata irrogata la relativa sanzione accessoria dell’incapacità a contrattare. Dunque, fermo restando l’obbligo dichiarativo di ogni fattispecie penale a proprio carico da parte di chiunque contratti con la PA, a quest’ultima è rimessa la valutazione dell’affidabilità morale e professionale, salvi i casi in cui non è automaticamente prevista l’esclusione nelle ipotesi tipizzate dall’art. 80 del Codice dei contratti o sia stato lo stesso provvedimento giurisdizionale a dichiarare la pena accessoria del divieto a contrattare con la PA.

Nel caso in cui, invece, sia stata volontariamente taciuta la situazione penale, la PA ne terrà conto nella valutazione ai fini dell’affidabilità del privato, costituendo il comportamento volutamente silente un indice di potenziale inaffidabilità rispetto alla serietà ed alla correttezza dei rapporti che tra PA e privati devono sussistere in ogni fase degli stessi, a maggior ragione si tratti di gravi reati rispetto ai soggetti che abbiano le cariche di cui all’art. 80 comma 3 del Codice. Poiché documenti e dichiarazioni sono comunque veicolo di informazioni che l’operatore economico è tenuto a dare alla stazione appaltante, quest’ultima a sua volta deve discrezionalmente valutare per assumere le proprie determinazioni nella procedura di gara, come statuito recentemente dall’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato a proposito di omesse dichiarazioni.

29 settembre 2020              Eugenio De Carlo