Modifica forma contrattuale

Si ritiene possibile mutare la forma contrattuale atteso che detta decisione, motivata per ragioni organizzative, non altera la par condicio dei concorrenti alla gara, peraltro nel caso specifico con la partecipazione di una sola ditta. 

Del resto, l’art. 32, comma 14, del Codice dei contratti consente una pluralità di modi, tutti legalmente validi: 

- atto pubblico notarile informatico, ovvero, in modalità elettronica secondo le norme vigenti per ciascuna stazione appaltante, in forma pubblica amministrativa a cura dell'Ufficiale rogante della stazione appaltante  

- o mediante scrittura privata;  

- in caso di procedura negoziata ovvero per gli affidamenti di importo non superiore a 40.000 euro mediante corrispondenza secondo l’uso del commercio consistente in un apposito scambio di lettere, anche tramite posta elettronica certificata o strumenti analoghi negli altri Stati membri. 

Inoltre, l’art. 97 comma 4 lett. c) TUEL, a seguito della modifica del 2014, non rende obbligatorio il ricorso al segretario comunale in funzione rogante atteso che detta disposizione stabilisce che il segretario comunale roga su richiesta dell’ente, quindi, implicando una scelta tra quelle possibili in base all’ordinamento per quanto sopra detto. 

Pertanto, la stazione appaltante motiverà la forma scelta tra una di quelle sopra indicate, utilizzandola per perfezionare il contratto di cui il capitolato d'appalto costituirà documento fondamentale insieme all'offerta della ditta. 

16 settembre 2020              Eugenio De Carlo