Società controllata al 100% dichiarata fallita

Si conferma che la asseverazione dei debiti e crediti nei confronti di un soggetto dichiarato fallito - come è appunto il caso della società partecipata indicata nel quesito - non è ammissibile, in quanto per effetto della sentenza di fallimento debbono trovare applicazione tutte le speciali disposizioni contenute nel R.D. 16 marzo 1942, n. 267 e successive modificazioni (c.d. legge fallimentare); in particolare, per quanto rileva ai fini del quesito proposto, a decorrere dalla sentenza di fallimento la funzione di amministrare il patrimonio fallimentare - comprendente tutte le operazioni necessarie per la gestione della procedura - è di esclusiva spettanza del curatore (articolo 31 L.F.), cui compete tra l'altro l'onere di compilare l'elenco dei creditori, con l'indicazione dei rispettivi crediti e diritti di prelazione (art. 89 L.F.) e di comunicare "senza indugio" agli stessi la possibilità di presentare domanda di ammissione (c.d. insinuazione) al passivo (art. 92 L.F.).

2 luglio 2020        Ennio Braccioni