Pignoramento a carico dipendente

Con la dichiarazione di rito ai sensi dell’art.547 del c.p.c. per il pignoramento presso terzi in argomento, l’Ente certifica lo stipendio netto in godimento del dipendente.

In attesa dell’ordinanza del Giudice dell’esecuzione, l’Ufficio paghe o comunque denominato che gestisce gli stipendi, trattiene una somma mensile non superiore ad un quinto della retribuzione netta del dipendente, sino alla concorrenza del debito pignorato.

La somma complessiva presuntivamente da trattenere e fino all'assegnazione del Giudice  è introitata al capitolo "Entrata per conto terzi" e impegnata in uscita al capitolo "Spese per conto terzi".

Con l’ordinanza del Giudice predetto, notificata all’ente dalla parte interessata, è stabilita la somma definitiva da pignorare, da trattenere e pagare mensilmente, nel limite del quinto dello stipendio netto mensile, a favore del creditore procedente in base alle coordinate bancarie comunicate all’Ente.

A tale proposito, si precisa che la retribuzione da considerare non è quella lorda, ma quella netta, ovverosia già depurata dalle trattenute di legge (imposte e contributi). 

26 giugno 2020        Eugenio De Carlo