Approfondimento di Luigi Oliveri

Approfondimento di Luigi Oliveri                                                                                     

DM assunzioni: enti in seconda fascia non penalizzati come quelli in terza

Oliveri Luigi

In dottrina e tra gli operatori è diffusa l’opinione secondo la quale gli enti posti nella fascia intermedia del DM 17.2.2020 sarebbero più penalizzati di quelli in terza fascia.

Tale affermazione non è corretta: la loro situazione non è molto diversa da quella degli enti non virtuosi, che ricadono nella terza fascia, ma è più vantaggiosa.

Leggiamo bene la disposizione contenuta nel comma 3 dell’articolo 6 del decreto: “I comuni in cui il rapporto fra spesa del personale e le entrate correnti, secondo le definizioni dell'art. 2, risulta compreso fra i valori soglia per fascia demografica individuati dalla Tabella 1 del comma 1 dell'art. 4 e dalla Tabella 3 del presente articolo non possono incrementare il valore del predetto rapporto rispetto a quello corrispondente registrato nell'ultimo rendiconto della gestione approvato”.

Se davvero, come sostiene erroneamente il Bertagna, fossero ancora da applicare le vecchie regole sulle assunzioni, il riferimento al rapporto tra spesa del personale ed entrate correnti, non sarebbe stato menzionato.

Quindi, quante assunzioni potrebbero fare gli enti della fascia intermedia? Tutte quelle possibili, purchè nell’anno x il rapporto tra spesa di personale ed entrate correnti non sia superiore al valore del medesimo rapporto dell’anno x-2 o x-1 (a seconda del tempo di adozione dell’ultimo rendiconto di gestione).

Facciamo un esempio estremamente banale. Poniamo che nel 2018 le entrate correnti da rapportare alle spese di personale siano state pari ad euro 3 milioni e che le spese di personale siano state pari a 1 milione di euro euro: il rapporto è il 33,3%, che per un ente di 1000 abitanti significa stare nella fascia intermedia.

Se nell’anno 2020 la spesa di personale aumentasse a di 100.000 euro, corrispondenti a circa 4 nuove assunzioni in più, per arrivare a 1,1 milioni e le entrate aumentassero di 200.000 euro, per arrivare a 3,3 milioni, quell’ente potrebbe fare 4 assunzioni ad incremento della dotazione organica (cosa impossibile con il sistema vecchio, che consente solo di sostituire il personale cessato, senza incrementare la dotazione), mantenendo inalterato il rapporto spesa di personale/entrate correnti.

In astratto, dunque, il DM, non penalizza per nulla gli enti nella fascia intermedia, che, a differenza di quelli della terza fascia, non sono nemmeno obbligati a garantire anno per anno la riduzione del valore soglia derivane dal rapporto spesa di personale/entrate correnti (al netto FCDE).

Un ente appartenente alla terza fascia non potrebbe agire così, perché tenuto, ogni anno (cosa che molti interpreti trascurano di evidenziare) a ridurre il valore soglia, cosa fattibile solo o riducendo la spesa di personale, oppure incrementando esponenzialmente le entrate correnti.

In concreto, ovviamente, la cosa appare certamente non semplice. Se, poi, si cala il DM nell’attualità del crollo delle entrate, diviene impossibile, ma questo è il problema derivante dall’inopportunità dell’introduzione del nuovo meccanismo assunzionale proprio in una fase nella quale il denominatore del rapporto subirà fortissime riduzioni, tali da alterarne totalmente la filosofia ed il funzionamento.

In ogni caso, è evidente, al di là dei problemi creati dall’emergenza Covid-19, che l’ente nella fascia intermedia è in una situazione migliore di quella degli enti in non virtuosi, come è giusto che sia.

1 maggio 2020