Approfondimento di Amedeo Di Filippo

Coronavirus, le misure per garantire la sicurezza dei bambini nei servizi comunali per la prima infanzia

Servizi Comunali Tutela salute pubblica
di Di Filippo Amedeo
05 Febbraio 2020

Approfondimento di Amedeo Di Filippo                                                                                          

Coronavirus, le misure per garantire la sicurezza dei bambini nei servizi comunali per la prima infanzia

Amedeo Di Filippo

 

A seguito della dichiarazione dello stato di emergenza per l’epidemia dovuta al “nuovo coronavirus” di origine cinese, si rende necessario adottare alcune misure finalizzate a garantire la sicurezza delle bambine e dei bambini iscritte/i nei servizi comunali per la prima infanzia. Le prime indicazioni sono state fornite dal Ministero della Salute, mentre è stata appena varata una apposita ordinanza di Protezione Civile.

La cronaca

Il 31 gennaio il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria per l’epidemia da nuovo coronavirus, per la durata di sei mesi. La decisione è stata assunta subito dopo che l'OMS ha a sua volta dichiarato, il 30 gennaio, l’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale. Dal 22 gennaio opera una task force che si riunisce quotidianamente per coordinare le azioni di controllo da assumere al fine di limitare la diffusione del virus e verificarne la rispondenza alle raccomandazioni dell’OMS. Inoltre è stato attivato il numero di pubblica utilità 1500 dove operatori sanitari appositamente formati e mediatori culturali forniscono risposte alle domande dei cittadini e sono state diffuse locandine informative con consigli di prevenzione negli aeroporti. Il 30 gennaio sono stati interrotti i collegamenti con la Cina.

Il 3 febbraio, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile ha firmato l’ordinanza che disciplina i primi interventi urgenti. Il Ministero degli esteri ha costituito una unità operativa speciale – sotto il coordinamento dell’Unità di Crisi – con i Ministeri della Salute, delle Infrastrutture e l’ENAC per agevolare tutte le procedure relative agli italiani in Cina, ai cinesi temporaneamente presenti in Italia, alla gestione del traffico merci.

La nota del Ministero della Salute

Il Ministero della Salute è intervenuto con la nota n. 3187 del 1° febbraio (file allegato) per dettare indicazioni relative alla gestione degli studenti e dei docenti di ritorno o in partenza verso aree affette della Cina. La prima indicazione è che la via di trasmissione più frequente del virus è quella a seguito di contatti stretti e prolungati da persona a persona; i sintomi più comuni sono febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie.

La probabilità di osservare casi a seguito di trasmissione interumana all’interno dell’Unione Europea è stimata da molto bassa a bassa, “se i casi vengono identificati tempestivamente e gestiti in maniera appropriata”. La probabilità di osservare casi in soggetti di qualsiasi nazionalità provenienti dalla provincia cinese di Hubei è stimata alta, mentre è moderata per le altre province cinesi.

Dopo aver raccomandato di utilizzare solo informazioni disponibili presso i siti istituzionali, il Ministero fornisce alcune indicazioni di comportamenti caratteristici nelle diverse fasce di età. Importanti quelle destinate agli studenti che sono rientrati dalla Cina nelle ultime due settimane, invitati a: lavarsi le mani; coprire le vie aeree quando si tossisce e starnutisce; gettare i fazzolettini di carta una volta utilizzati; porre particolare attenzione all’igiene delle superfici; evitare contatti stretti con persone con sintomi simil influenzali; monitorare la eventuale insorgenza di sintomi come tosse, febbre, difficoltà respiratorie. In caso di insorgenza di sintomi: chiamare il 1500 o i centri regionali di riferimento; proteggersi con la mascherina; evitare contatti stretti fino alla definizione della situazione sanitaria da parte del personale sanitario.

Per quanto concerne specificamente i bambini che frequentano i servizi educativi per l’infanzia, la nota conferma le indicazioni sopra elencate e suggerisce agli adulti facenti parte del personale scolastico (docente e non) di prestare “particolare attenzione a favorire l’adozione di comportamenti atti a ridurre la possibilità di contaminazione con secrezioni delle vie aeree, anche attraverso oggetti (giocattoli, matite, etc.)”.

L’ordinanza

Molto più articolata l’ordinanza n. 630 del 3 febbraio (file allegato), che affida al Capo Dipartimento della Protezione Civile, affiancato da un Comitato tecnico scientifico, il coordinamento degli interventi necessari a fronteggiare l’emergenza sul territorio nazionale e la realizzazione degli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata, il potenziamento di controlli nelle aree aeroportuali e portuali, in continuità con le misure urgenti già adottate dal Ministero della Salute, nonché le attività per il rientro delle persone presenti nei paesi a rischio e il rimpatrio dei cittadini stranieri nei paesi di origine esposti al rischio.

Per la realizzazione delle attività il Capo Dipartimento e gli eventuali soggetti attuatori possono provvedere in deroga a numerose disposizioni normative, tra le quali quelle del Codice dei contratti. In particolare provvedono all'approvazione dei progetti ricorrendo, ove necessario, alla conferenza di servizi da indire entro sette giorni dalla disponibilità dei progetti e da concludersi entro quindici giorni dalla convocazione. L'approvazione dei progetti costituisce variante agli strumenti urbanistici del Comune interessato alla realizzazione delle opere o alla imposizione dell'area di rispetto e comporta vincolo preordinato all'esproprio e dichiarazione di pubblica utilità delle opere e urgenza e indifferibilità dei relativi lavori.

I pareri, visti e nulla-osta relativi agli interventi, che si dovessero rendere necessari, anche successivamente alla conferenza di servizi, devono essere resi dalle amministrazioni entro sette giorni dalla richiesta e, qualora entro tale termine non siano resi, si intendono acquisiti con esito positivo. Previste procedure rapide per la valutazione di impatto ambientale regionale.

5 febbraio 2020

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