Approfondimento sulle modifiche al Codice dei Contratti previste dal “Dl Infrastrutture”
ANCI – 29 maggio 2025
Sblocco dei nuovi reclutamenti per le amministrazioni regionali
Servizi Comunali AssunzioneApprofondimento di Matteo Barbero
Sblocco dei nuovi reclutamenti per le amministrazioni regionali
Matteo Barbero
Dal prossimo anno più assunzioni nelle regioni virtuose. Lo sblocco dei nuovi reclutamenti per le amministrazioni regionali con una bassa incidenza della spesa di personale sulle entrate correnti arriva con il dm 3 settembre 2019, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.258 del 04-11-2019.
Quest’ultimo attua l’art. 33 del decreto “Crescita” (dl 34/2019), che ha imposto di ridefinire l’ampiezza del turn-over in base al peso della spesa per il pagamento degli stipendi. Questo, però, solo per le regioni appunto, cui si riferisce il decreto in commento, oltre che per i comuni, per i quali l’analogo provvedimento è in rampa di lancio. E proprio la lettura del primo provvedimento può aiutare i sindaci ad orientarsi su come sarà strutturato il secondo, in modo da iniziare a valutare se e come andranno rivisti i piani assunzionali.
In pratica, si potrà assumere a tempo indeterminato sino ad una spesa complessiva (al lordo degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione) non superiore ad un valore soglia definito come percentuale, differenziata per fascia demografica, delle entrate relative ai primi tre titoli del rendiconto dell’anno precedente, al netto del fondo crediti dubbia esigibilità e (per le sole regioni) delle somme a destinazione vincolata.
L’art. 4 del dm appena pubblicato definisce le fasce demografiche ed i relativi valori soglia per fascia demografica per le regioni nelle misure seguenti:a) regioni con meno di 800.000 abitanti, 13,5%; b) regioni da 800.000 a 3.999.999 abitanti, 11,5%; c) regioni da 4.000.000 a 4.999.999 abitanti, 9,5%; d) regioni da 5.000.000 a 5.999.999 abitanti, 8,5%; e) regioni con 6.000.000 di abitanti e oltre, 5,0%. Ovviamente, per i Comuni le soglie saranno diverse.
Le regioni che si collocano al di sotto della propria asticella potranno incrementare la spesa del personale registrata nell'ultimo rendiconto approvato per assunzioni di personale a tempo indeterminato sino ad un totale complessivo rapportato alle entrate inferiore ai predetti valori soglia. Ma attenzione: in base all’art. 5 del dm, in fase di prima applicazione, sono previste percentuali massime di incremento, fissate al 10% nel 2020, al 15% nel 2021, al 18% nel 2022, al 20% nel 2023 e al 25% nel 2024. Il tutto in coerenza con i piani triennali dei fabbisogni di personale e fermo restando il rispetto pluriennale dell'equilibrio di bilancio asseverato dall'organo di revisione.
In ordine al trattamento accessorio, infine, il dm chiarisce che deve essere rispettato il valore medio pro-capite riferito all'anno 2018, fatto salvo però il limite iniziale qualora il personale in servizio sia inferiore al numero rilevato al 31 dicembre di quell’anno.
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