PNRR – Acque reflue, fondi ad ampio raggio

I costi per la costruzione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (tipicamente campi fotovoltaici), funzionali al raggiungimento degli obiettivi di efficientamento energetico degli interventi relativi al trattamento delle acque reflue, e costituenti parte integrante del progetto e del relativo quadro economico, sono ammissibili a finanziamento con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si tratta di uno dei punti chiariti dal Ministero della transizione ecologica nelle FAQ, aggiornate al 19 ottobre scorso sul decreto ministeriale n. 191 del 17 maggio 2022 relativo all’Investimento 4.4 “Investimenti in fognatura e depurazione”, previsto nell’ambito della Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, Componente 4 “Tutela del territorio e della risorsa idrica”, che mette a disposizione 600 milioni di euro.
Vediamo i chiarimenti principali.

Aspetto energetico
Gli interventi dovranno prevedere che:

• il sistema completo di trattamento delle acque reflue costruito abbia un consumo netto di energia pari a zero
• il rinnovo del sistema completo per le acque reflue comporti una riduzione del consumo energetico medio di almeno il 10% (esclusivamente mediante misure di efficienza energetica e non mediante cambiamenti materiali o di carico).

Principio DNSH
L’investimento 4.4 della M2C4 ricade nel cosiddetto Regime 1, ovvero tra quegli interventi per i quali nel DNSH è stato dichiarato che essi devono contribuire sostanzialmente alla mitigazione dei cambiamenti climatici. Il Ministero concorda con la tesi per cui “il rispetto del principio DNSH deve essere valutato con attenzione”. Tutti gli interventi proposti devono dunque rispettare il principio sancito dall’articolo 17 del Regolamento (UE) 2020/852 di “non arrecare un danno significativo” contro l’ambiente pena la possibilità di revoca del finanziamento.

Soluzioni basate sulla natura (NBS)
Sono da considerare finanziabili con fondi PNRR interventi di realizzazione di sistemi NBS non necessariamente associati alla costruzione/ammodernamento di un impianto, purché rispettino i criteri di cui al DM 191/22. I sistemi NBS-Nature-based solutions, ovvero Soluzioni basate sulla natura, si riferiscono alla gestione e all'uso sostenibile della natura per affrontare sfide socio-ambientali come il cambiamento climatico, il rischio idrico, l'inquinamento dell'acqua, la sicurezza alimentare, la salute umana e la gestione del rischio di calamità ambientali. Esempi, citati su Wikipedia: pareti e tetti verdi in ambito urbano sono NBS che possono essere usate per mitigare gli effetti delle alte temperature, invasare l'acqua piovana, ridurre l'inquinamento, agire come assorbitore di carbonio e contemporaneamente accrescere la biodiversità.

Varianti
I requisiti richiesti dalle schede relative al singolo intervento andranno raggiunti anche attraverso l’individuazione di eventuali varianti. Vale dunque la regola assunta per altri bandi PNRR: i beneficiari, in fase di richiesta di ammissione al finanziamento, si impegnano (in caso di aggiudicazione del finanziamento) ad approvare delle varianti che introducono delle clausole finalizzate a rispettare i principi enunciati nelle schede degli interventi.

Allegato

• FAQ – versione 19.10.2022

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