PNRR – 600 mln per depurare le acque

C’è tempo fino al 30 settembre per accedere ai finanziamenti

PNRR

C’è tempo fino al 30 settembre per accedere ai 600 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza tesi a favorire il riuso delle risorse idriche e consentire l’adeguamento dell’attuale sistema idrico alle previsioni europee. Il Ministero della Transizione Ecologica ha emanato il decreto che dà attuazione all’Investimento 4.4 (M2C4) del PNRR: la misura finanzierà progetti in grado di rendere più efficace la depurazione delle acque reflue scaricate nel mare e nelle acque interne. Gli impianti di depurazione, laddove possibile, saranno trasformati in “fabbriche verdi” al fine di consentire il riutilizzo delle acque di scarico depurate per l’irrigazione e per scopi industriali. Le domande potevano essere presentate a partire dalle ore 12.00 del 7 luglio 2022 al seguente link https://appdep44.invitalia.it, dedicato al caricamento delle proposte progettuali.

La proroga e il riparto
La scadenza è fissata alle ore 12.00 del 30 settembre 2022 (dm 295 del 25/7/22, di proroga del termine per la presentazione delle proposte progettuali, inizialmente fissato al 23 agosto 2022). Il decreto definisce il riparto delle risorse e i criteri da rispettare ai fini dell’ammissibilità al finanziamento delle proposte progettuali. In particolare, dei 600 milioni previsti, il 40% è assegnato alle Regioni del Mezzogiorno per far fronte alle situazioni di criticità legate al mancato adeguamento del sistema idrico alle previsioni delle Direttive Europee di settore.

Alcune indicazioni
Nelle prime faq sulla misura si specifica che la condizione per candidarsi è che gli interventi siano avviati a partire dal 1° febbraio 2020: essa può essere interpretata in termini di aggiudicazione dell’appalto (che dovrà avvenire successivamente al 1° febbraio 2020), anche qualora il progetto fosse già oggetto di un primo e provvisorio decreto di finanziamento. Non sono invece da ritenersi ammissibili le eventuali spese sostenute anteriori alla data del 1° febbraio 2020, in quanto si considerano ammissibili solo i costi sostenuti a partire dalla fase realizzativa dell’intervento (non si prendono pertanto in considerazione i costi sostenuti nelle fasi dell'affidamento, della realizzazione e dell'approvazione dei diversi livelli di progettazione necessari ad arrivare alla pubblicazione di gara).
Le risorse “sono assegnate mediante procedura concertativo negoziale formalizzata con la sottoscrizione di Accordi di Programma tra le parti interessate: Ministero della transizione ecologica (MITE), Regioni o Province Autonome, Enti di governo degli ambiti territoriali ottimali (EGATO)”. Il cofinanziamento con fondi diversi dal PNRR (o “cumulo”, inteso come sinergia tra diverse fonti finanziarie) è possibile, purché si tratti di un finanziamento di diverse quote di costo dello stesso investimento e non si vada a finanziare due volte la stessa voce di costo o lo stesso progetto (in quanto in questo caso si ricadrebbe nel c.d. “doppio finanziamento”.

All.

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Scritto il 05/09/2022 , da La Posta del Sindaco

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