In un rapporto di lavoro subordinato il lavoro agile o smart working, come descritto dal legislatore, rappresenta una modalità di erogazione delle prestazioni lavorative, mediante accordo tra datore di lavoro e dipendente, fondata sul raggiungimento degli obiettivi anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici.
La prestazione lavorativa viene eseguita entro i soli limiti di durata massima dell'orario di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.
La legge 81/2017, che contiene la definizione di lavoro agile, si innesta nella cospicua produzione normativa relativa all’amministrazione digitale e all’Egov. Naturale, quindi, per una pubblica amministrazione, affrontare la problematica del lavoro agile nell’ambito dei processi realizzativi del Piano Triennale per l’Informatica nella PA e dell’approccio “dell’anzitutto digitale” (digital first) promosso dalla legge 124/2015 nella quale si richiede di ridefinire e semplificare i procedimenti amministrativi mediante una disciplina basata sulla loro digitalizzazione, sull'organizzazione e sulle procedure interne a ciascuna amministrazione.
Partendo dalla necessità di una mappatura dei processi e di una nuova cultura lavorativa basata sugli obiettivi il presente testo analizza, secondo un approccio pratico e operativo, una serie di problematiche e possibili soluzioni che la PA di oggi può ritrovare nelle proprie realtà quotidiane.
INDICE E CEDOLA D'ORDINE
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