Elevazione del limite ordinamentale per il collocamento a riposo

Risposta del Dott. Massimo Monteverdi

Quesiti
di Monteverdi Massimo
22 Gennaio 2025

A settembre 2024 l'ente ha collocato a riposo d'ufficio 2 dipendenti che a marzo 2025 maturano diritto a pensione (limite ordinamentale, art.24, c. 4, d.l. 6/12/2011 n. 201) e hanno presentato domanda di pensione a INPS. La legge di bilancio 2025 ha elevato i limiti ordinamentali al requisito anagrafico pensione di vecchiaia. È necessario revocare l'atto di collocamento a riposo? Ci sono salvaguardie Inps o FP per chi ha già ricevuto l'atto di risoluzione? I dipendenti che scelte possono fare?

Risposta

I commi 162 e 163 prevedono, dal 1° gennaio 2025, per i lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni, che il limite massimo di età per la prosecuzione del servizio corrisponda al requisito generale anagrafico per la pensione di vecchiaia, pari attualmente a 67 anni, fermi restando sia i limiti ordinamentali più elevati già previsti per alcune categorie sia la possibilità di trattenimento in servizio introdotta dal successivo comma 165.

Viene di conseguenza meno l’obbligo di collocamento a riposo per i dipendenti pubblici che, al compimento dei 65 anni di età (o successivamente), possano fruire della liquidazione del trattamento pensionistico anticipato. 

Nel caso esposto nel quesito, il collocamento a riposo d’ufficio è avvenuto in vigenza dell’obbligo previsto dalla norma fino al 31 dicembre 2024.

Si ritiene allora che, a meno di interventi specifici del legislatore, la revoca del provvedimento non sia consentita.

Lo conferma anche la direttiva del Dipartimento della Funzione pubblica resa nota in data 20 gennaio che chiarisce:

"In relazione a tale limite, si fa presente che il comma 162 della legge n. 207 del 2024, alla lettera a) ha abrogato l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di collocare a riposo d’ufficio i dipendenti che hanno maturato, a qualsiasi titolo, i requisiti per il diritto alla pensione al raggiungimento del limite ordinamentale e, alla lettera b) ha innalzato il predetto limite ordinamentale, a decorrere dal 1° gennaio 2025, a 67 anni di età.

Ciò posto, ne consegue che restano confermati i provvedimenti di cessazione dal servizio già adottati dalle amministrazioni per i dipendenti che hanno maturato il diritto alla pensione alla data del 31 dicembre 2024, cioè in presenza del previgente limite ordinamentale di 65 anni di età."

 

21 gennaio 2025

Dott. Massimo Monteverdi

 

Parole chiave: pensionamento, legge di bilancio

Per i clienti Halley: ricorrente n. QP8127, sintomo n. QP8215

 

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